“Yes to Memory”. É la grande, enorme, scritta apparsa sulle colline di Monteroni d’Arbia, a Suvignano. Una tenuta che è un luogo simbolo, sequestrata dalla mafia dal giudice Giovanni Falcone nel 1983, nel giorno che segna il trentennale della strage di Capaci. Oltre 1500 studenti dalle scuole di tutta la Toscana sono arrivati qui per lanciare un messaggio ed essere parte di questa grande manifesto umano.
Un flash mob per dire anche “no”. No alle guerre, alle dipendenze e alle mafie. L’evento, organizzato dalla Fondazione Antonino Caponnetto, ha trovato la sede naturale in quello che è uno dei più grandi sequestri alla criminalità organizzata mai fatto in Italia, oggi è una tenuta restituita alla legalità e gestita dalla Regione Toscana. Giovanni Falcone “venne qui e fece arrestare Vincenzo Piazza“, spiega Domenico Bilotta, responsabile scuola della stessa Fondazione Caponnetto: “Siamo abituati ad incontrare tantissimi ragazzi in tutta Italia, ma ogni volta vedere questi giovani ci dà tanta emozione perché loro trasmettono qualcosa di insostituibile”.
La grande tenuta, tra le colline e le strade bianche nella campagna senese, ha ospitato i ragazzi delle scuole che nel corso della mattinata hanno potuto ascoltare la testimonianza di chi quella sera, a Palermo, c’era, come Angelo Corbo, uno degli agenti della scorta sopravvissuto. “Parlare ai ragazzi per spiegare chi erano Falcone e Borsellino per me non è difficile – ha detto – Ho avuto l’onore di conoscerli entrambi. Conoscevo il loro carisma, sapevo chi erano. Li ho visti lottare, non per successo personale, ma per ridare dignità ad un popolo“. Tra gli interventi ci sono stati anche quelli del comico Paolo Hendel che ha sottolineato come la presenza di tanti giovani “sia un prezioso segnale di speranza”.
“Quando ero giovane avrei dato per scontato che i nostri territori fossero liberi dalla presenza delle mafie. Ma questa tenuta è la testimonianza concreta del fatto che la criminalità organizzata eèpresente ovunque. Suvignano deve insegnarci a mantenere alta l’attenzione, ma è anche la storia di riscatto del nostro territorio”, ha detto il sindaco di Monteroni d’Arbia, Gabriele Berni.