Nell’anno del Covid-19 Yare, l’evento internazionale di Viareggio dedicato alla nautica, non si ferma ma diventa digitale. L’appuntamento che da nove anni fa incontrare i comandanti e la yachting industry si terrà interamente online, giovedì 26 e venerdì 27 novembre: tutte le attività del programma saranno disponibili in versione ditigale, consentendo sia alle aziende che ai comandanti di partecipare da remoto in maniera attiva.
Grazie alla App Yare, l’evento sarà un’agorà virtuale con un vasto pubblico di professionisti del settore per creare rete e opportunità di business.
“Yare quest’anno si svolgerà digitalmente, è lo sviluppo della piattaforma che già esisteva da cinque anni, dove i buyer e i seller, ovvero i comandanti delle navi e le imprese, potevano incontrarsi online – spiega Pietro Angelini, direttore generale di Navigo, la società che organizza Yare – anche la parte di forum che di solito si teneva in un cantiere di Viareggio, sarà digitale: così Yare, che è sempre stato un evento internazionale con partner e imprese da tutta Europa e non solo, si aprirà ancora di più al mondo.”
Il programma di Yare
Il Superyacht Captains Forum sarà visibile in streaming nella prima giornata del 26 novembre. Il Forum offrirà un programma dinamico con contenuti trasmessi anche on demand e ospiti quali leader di imprese e cantieri, comandanti, esperti del settore offrendo approfondimenti sullo stato attuale del mercato mondiale dei Superyacht. Yare ospiterà il forum come prima tappa di un tour virtuale che vedrà protagoniste altre realtà importanti del comparto come Amsterdam, Barcellona, Amburgo, Londra e Monaco.
In programma anche cinque workshop condotti da esperti dei singoli settori e da alcuni comandanti di yacht, che diventano stanze virtuali in cui i partecipanti potranno accedere per discutere i temi individuati, dalla sicurezza informatica applicata allo yachting all’agenda green sulle tecnologie per un più basso impatto ambientale delle imbarcazioni.
“Le nuove tecnologie sono legate a produzioni sempre più green e elettriche e a materiali sempre più leggeri – spiega Pietro Angelini – il futuro è la barca ecosostenibile, il porto ecosostenibile e materiali che derivano anche dalla seconda vita, quindi con un occhio forte al recupero.”
La nautica in Toscane vale 2 miliardi di euro
Yare è un evento non a caso nato a Viareggio, che è il cuore di uno dei più importanti distretti nautici al mondo, che riunisce grandi cantieri navali e circa 700 imprese lungo via Coppino. È la punta di diamante della filiera nautica toscana, che conta 5mila imprese (di cui 3mila legate allo yachting), circa 18mila addetti diretti, 70 specializzazioni (tra produzione e servizi) e 2 miliardi di euro di fatturato all’anno.
Il mercato degli yacht in particolare mostra un record italiano indiscusso, con la Toscana che gioca un ruolo di primo piano grazie alla rete di cantieri e imprese innovativi, di aziende di servizio e di capacità di accoglienza.
“Yare è un evento che avvicinando comandanti e imprese genera lavoro per il distretto nautico toscano, dove si fa oltre il 30% di barche al mondo sopra i 30 metri che ha un’importanza costruttiva e di riparazione unica – sottolinea Pietro Angelini – con questo evento potremo comunque avvicinare un utente che c’è, perché le barche non sono scomparse con il Covid-19, sono nei porti e devono anzi decidere un posto dove stazionare qualora ci fossero dei lockdown. Noi dobbiamo dimostrare di essere pronti, nel rispetto delle regole, a fare i lavori necessari.”
La nautica e l’impatto della pandemia
La pandemia di Covid-19 ha impattato anche sul settore della nautica, ma non solo in modo negativo. “Con il Covid-19 abbiamo subito degli stop produttivi e oggi con le distanze di sicurezza la produzione è più complessa, perché una barca richiede collaborazione, ci possono lavorare anche 150 imprese – spiega Pietro Angelini – d’altro canto però la barca quest’estate è stata usata moltissimo, perché consente di viaggiare in sicurezza, c’è stato un notevole aumento delle vendite dell’usato e del transito nei porti, le persone ciascuna a seconda del proprio portafoglio si sono avvicinate di più al settore.”