É stato presentato a Firenze il Dodicesimo Rapporto dell’Osservatorio regionale sulla violenza di genere. Il Rapporto è il frutto del lavoro di monitoraggio del fenomeno in Toscana attraverso la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati di Centri antiviolenza e Case rifugio, Centri per autori di maltrattamento, Consultori, rete Codice rosa, Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza, Centro di Riferimento Regionale per la Violenza e gli Abusi Sessuali su Adulte e Minori nonchè quelli sui femminicidi.
Dal 2009 in ottemperanza della Legge regionale 59/2007, ogni anno l’Osservatorio Regionale della Toscana lavora per monitorare sia l’andamento del fenomeno che le azioni messe in atto nel territorio. I risultati del lavoro svolto dall’Osservatorio non sono un semplice studio statistico, ma sono parte integrante dell’impegno e delle energie che Regione Toscana mette in campo da anni per affrontare e combattere il fenomeno della violenza contro le donne, in tutte le sue forme. I dati costuiscono uno strumento di governo per orientare le politiche improntate alla prevenzione, all’educazione e al sostegno delle donne che subiscono violenza, spesso insieme alle loro figlie e ai loro figli.
Femminicidi
I dati parlano chiaro i femminicidi avvengono soprattutto all’interno di relazioni presenti o passate e sono trasversali dal punto di vista socio-economico. Dal 2006 al 2019 in Toscana ci sono state 117 vittime di femminicidio, 5 delle quali nel 2019. Sempre in quell’anno in Toscana non ci sono stati nuovi orfani speciali: dal 2006 sono dunque 40 gli orfani di femminicidio, 16 dei quali avevano madri di origine straniera.
Le vittime sono donne di qualsiasi ceto ed estrazione sociale. Sono 87 le donne italiane, 30 quelle con cittadinanza straniera. I femminicidi di donne straniere sono quelli per i quali meno frequentemente si conosce l’autore. Quando questo è noto, sono frequenti i casi in cui si tratta di un italiano (11 su 25 eventi con autore noto).
Quasi un terzo delle vittime di femminicidio ha oltre 70 anni. Ad eccezione del 2018 si assiste ad un lieve calo delle uccisioni di donne fino a 69 anni, a differenza di quelle di donne over 70 (fig.2.4). Di questi omicidi sappiamo molto poco: la notizia di una donna non più giovane uccisa dal marito (25 casi) o dal figlio (12) trova poco spazio nelle cronache quotidiane.
Centri antiviolenza
I 24 centri antiviolenza toscani hanno registrato dal 1 luglio 2010 al dicembre 2019 oltre 26mila richieste di aiuto da parte di donne. Dal 2015 in particolare, coloro che si sono rivolte a un centro antiviolenza per la prima volta sono aumentate passando da 2.440 a 3.606 nel 2019.
Oltre il 40% delle donne non ha alcun tipo di reddito, una percentuale che sale al 51,6% nel caso di straniere. La forma di violenza più diffusa è quella psicologica, che si accompagna sempre anche a quella fisica. Gli autori sono soprattutto i partner o ex partner. Sei donne su dieci affermano che anche i loro figli hanno subìto una qualche forma diretta di violenza, un numero che sale al 66,7% in caso di donne straniere. Quelle che hanno sporto denuncia lo scorso anno sono state il 31,3% del totale.
Codice rosa
Per quanto riguarda il Codice rosa, ovvero il percorso socio-sanitario riservato alle donne vittime di violenza, nel 2019 la Toscana ha registrato 1.645 accessi di persone adulte e 305 di minori. I maltrattamenti coprono la stragrande maggioranza della casistica (93,7%), gli abusi sessuali rappresentano il 4,4% del totale; residuale, ma raddoppiata rispetto al 2018, la quota di vittime di stalking (1,9%). Le persone assistite per abuso e maltrattamento dai consultori toscani nel 2019 sono 915 (+144 rispetto all’anno precedente), per un totale di 3.365 accessi. Le donne rappresentano oltre l’82% del totale.
Case rifugio
Dalle 10 del 2013 si è arrivati oggi a 23 strutture segrete di protezione, per un totale di 148 posti letto. Lo scorso anno sono state 116 le donne lì ospitate, di cui 87 straniere con 144 tra figli e figlie. E sono state 65 quelle che hanno concluso il loro percorso presso una Casa rifugio. Il periodo medio di permanenza, con 319 giorni, si avvicina ad un anno. E l’accoglienza non ha limiti temporali. Nelle 23 strutture sono presenti 312 operatrici di cui 158 lo fanno a titolo volontario.
Centri per uomini autori di violenza
L’Osservatorio regionale sulla violenza di genere raccoglie anche i dati che riguardano i centri per uomini autori di violenze: nel 2019 sono 211 gli uomini che hanno effettuato l’accesso presso uno dei centri toscani. Un quinto degli uomini accede ai percorsi su base strettamente volontaria, mentre la quota di segnalazioni da un attore pubblico (carcere, tribunale, altro) cresce, passando dal 49 al 61,6%
Il 77,2% è di nazionalità italiana. Più della metà ha un’età compresa tra i 30 e i 49 anni. Il 41,8% ha la licenza media e il 12,4% la laurea. Tre su quattro hanno figli e nel 72% dei casi, minorenni. Due su tre hanno esercitato violenza sulla partner attuale, il 20% sulla partner passata e il 10% sui figli. Il 23% degi uomini trattati ha concluso il percorso, il 28% ha abbandonato, ma la media nazionale degli abbandoni raggiunge il 33,6%.