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Wimbledon, il sogno di Musetti si infrange contro il gigante Djokovic

Il tennista di Carrara si ferma in seminifinale. Il suo grande talento non è bastato a superare l’esperienza del campione serbo: ore è sedicesimo nel ranking mondiale, ma punta alla top 10

Lorenzo Musetti - © Wimbledon/X

Lorenzo Musetti ha lottato sul prati di Wimbledon, ma Novak Djokovik è stato troppo per lui. Il campione di Carrara si ferma così in seminifinale, cedendo il passo al sette volte vincitore dei Championships. Tre set sono bastati al serbo per archiviare la partita: 6-4- 7-6(2), 6-4.

Il tennista toscano ci prova, il telento è tanto e si vede anche con un match a tratti esaltate – giocato quasi alla pari –  che infiamma il Centre Court, ma l’esperienza è altro e venerdì sera, in due ore e 48 minuti, ha vinto quella.

Musetti è cresciuto e da ora sarà il numero 16 del ranking mondiale anche se non fa mistero di puntare tenacemente alla top 10: un salto in avanti per lui e per il tennis italiano che marcia spedito non solo per la potente locomotiva Sinner. Il potenziale del campione di Carrara è altissimo, ma nella semifinale di venerdì serviva molto altro per superare un maestro. Djokovic conquista così la sua decima finale in carriera all’All England Club, ancora una volta contro Carlos Alcaraz. Guardando indietro nella sua brillante carriera è la trentasettesima finale Slam, la sesta dopo aver compiuto 35 anni.

Parla Musetti: “Avrei potuto battere il 90% dei giocatori, ma non questo Nole”

La partita non ha visto solo due stili diversi, ma due generazioni a confronto: tra i due corrono infatti 15 anni, il serbo ne ha 37 e il toscano 22. “Non mi aspettavo un Nole di questo livello – ha ammesso Musetti – mi ha impressionato e per questo ho fatto i complimenti sinceri a lui e al suo team. Ci affrontavamo per la settima volta ma in questa occasione l’ho visto ad un livello più alto del solito”.

Sull’erba è stata la prima volta: “Su questa superficie credo che il suo gioco si adatti veramente alla perfezione; nei colpi di inizio gioco è stato impeccabile, per non parlare delle risposte, mi ha concesso zero e ha meritato di vincere. Io – ha aggiunto – ho poco da recriminare, oggi forse avrei battuto il 90% dei giocatori, se fosse stato un altro Nole forse avrei potuto fare qualcosa di più, ma lui non me l’ha permesso”.

Intanto, sabato 13 luglio, ci sarà ancora tanta Toscana all’All England Club, con Jasmine Paolini che vuole essere la prima azzurra a vincere il torneo più antico e prestigioso del mondo. Per raggiungere il traguardo c’è solo un ostacolo da superare: la ceca Barbora Krejcikova, numero 31 del seeding, e già vincitrice del Roland Garros tre anni fa. Si vedrà, la Toscana sarà tutta a tifare per lei.

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