Il Museo Ferragamo di Firenze celebra Wanda Miletti Ferragamo, la moglie del celebre calzolaio della dive Salvatore che, rimasta vedova con sei figli, prese in mano le redini della celebre maison con la mostra “Donne in equilibrio”.
La storia di Wanda Miletti Ferragamo
Wanda Miletti nasce il 18 dicembre 1921 a Bonito, in Irpinia, lo stesso paese d’origine di Salvatore Ferragamo.
Una duplice tragedia sconvolge la sua adolescenza. Durante una partita di calcio, un fratello cade in un pozzo e muore. La madre, distrutta dal dolore, lo seguirà nella triste sorte poco dopo.
Nell’estate 1940 Wanda incontra per la prima volta Salvatore Ferragamo, in paese in visita al padre. Il calzolaio è già una celebrità e Wanda lo accoglie complimentandosi per il contributo che ha dato all’eleganza femminile.
Salvatore rimane colpito dalle sue parole e decide che sarà sua moglie, nonostante la differenza di età: Wanda infatti non ha ancora 19 anni e Salvatore ne ha 42.
Poco dopo, il 9 novembre 1940, i due si sposano nella chiesa di Santa Lucia a Napoli e dopo la luna di miele si trasferiscono nella casa sulle colline di Firenze.
Salvatore Ferragamo muore il 7 agosto 1960 a Firenze. Wanda decide di non chiudere l’azienda ma anzi di trasformare un laboratorio artigianale di calzature da donna in una casa di moda, dove i figli possano dare continuità a quel solco di innovazione e creatività iniziato dal marito.
Da allora e fino alla sua scomparsa, il 19 ottobre 2018, Wanda è stata la guida del brand Salvatore Ferragamo.
La mostra
“Donne in equilibrio” questo il titolo della mostra, a cura di Stefania Ricci, ospitata fino al 18 aprile 2023 a Palazzo Spini Feroni, sede della Ferragamo e del museo della maison nato proprio per volontà di Wanda.
L’esposizione si presenta come uno spazio domestico di una famiglia borghese di quell’epoca, curata dallo scenografo Maurizio Balò, fatta eccezione per la sala introduttiva che riproduce l’ufficio di Wanda Ferragamo, affacciato su piazza Santa Trinita.
Ci sono le foto di famiglia, il calamaio antico, la lente, i porta documenti, e poi gli scatti fotografici in cui Wanda Ferragamo è ritratta con Papa Giovanni Paolo II o la Regina Elisabetta e pure la scarpa che Salvatore realizzò per lei nel 1940, al tempo del loro fidanzamento.
Ma “Donne in equilibrio” è anche un’esposizione che vuole far conoscere anche le storie di altre donne che, tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta, hanno coniugato l’affermazione della loro personalità con gli affetti familiari.
La seconda sezione documenta, attraverso video, la famiglia italiana tra il 1955 e 1965, mentre la terza è dedicata all‘ingresso delle donne nel mondo del lavoro: ambientata nella biblioteca di una casa, celebra varie professioni.
Si raccontano poi il lavoro dell’artista attraverso le opere di Giosetta Fioroni e anche i lavori di casa con attrezzi di design quali i battipanni (1960) e l’alza immondizie con manico (1957) in plastica colorata di Gino Colombini per Kartell, le spazzole elettriche di Giuseppe De Goetzen per Elchim (1954), l’aspirapolvere Spatler di Achille Castiglioni per Rem (1956). C’è poi una sezione dedicata al cinema, che celebra da Sophia Loren a Stefania Sandrelli.
“La mostra si ispira a quella persona che lo ha pensato, voluto e indirizzato verso quello che ha rappresentato negli anni, mia madre. Il museo è stato un atto di amore verso mio padre, me e i miei fratelli”, ha detto Leonardo Ferragamo, presidente dell’azienda.
“Un messaggio molto chiaro anche perché ci dice che le donne oggi in Italia hanno tutto il diritto di coniugare la vita familiare con quella professionale, come è riuscita a fare Wanda Ferragamo”, le parole del sindaco di Firenze Dario Nardella.