È una proposta audace e davvero innovativa quella con cui Volterra oggi si è messa in gioco per conquistare il titolo di Capitale italiana della cultura 2022. Di fronte alla commissione del Ministero dei Beni culturali, presieduta dal professor Stefano Baia Curioni, Volterra ha presentato il suo dossier incentrato su due pilastri: la rigenerazione umana e le nuove generazioni.
Il tema scelto dal sindaco Giacomo Santi e dalla sua comunità, ben prima diffusione del Covid-19, è infatti oggi più che mai attuale: intorno a questo è stata costruita una proposta che ha visto la partecipazione di tutti gli abitanti.
55 i comuni a fianco di Volterra
Sono stati proprio i giovani a scrivere i 60 progetti del dossier, che se diventeranno realtà trasformeranno Volterra in un laboratorio di innovazione capace di rivoluzionare anche il territorio circostante, ovvero i 55 i comuni della Toscana che appoggiano con entusiasmo la candidatura di Volterra.
“Con Volterra capitale tutto il territorio diventerà un laboratorio di sperimentazione, siamo un territorio periferico, composto di piccoli centri, ma pieno di bellezze e peculiarità di cui questo progetto si prende cura” sottolinea la sindaca di Pomarance, Ilaria Bacci.
21 giovani per 60 progetti
“Il nostro progetto è un lavoro collettivo, partecipato dai cittadini, dalle associazioni culturali, dai comuni del territorio – spiega il direttore della candidatura, Paolo Verri – la nostra rigenerazione umana è partita prendendo spunto dalle fragilità, un tema che con la pandemia riguarda tutta la collettività. Siamo partiti dall’ex ospedale psichiatrico e dal carcere per capire come rigenerare i luoghi e le pratiche attraverso la cultura e i giovani.”
Sono 21 infatti i ragazzi e le ragazze provenienti da tutta Italia e reclutati con un apposito bando che sono arrivati a Volterra per scrivere il dossier. È loro il lavoro presentato oggi, che mette a sistema tutte le eccellenze della città in un’ottica di valorizzazione e trasformazione.
Dal teatro in carcere all’alabastro
Come la Compagnia della Fortezza di Armando Punzo, che da 33 anni porta il teatro nel carcere di Volterra, un’esperienza unica in tutta Italia. “Dopo 33 anni di lavoro vogliamo costruire un teatro dentro il carcere, vogliamo creare uno spazio per non disperdere il patrimonio di questa esperienza, poter presentare spettacoli tutto l’anno, non solo in estate, e fare formazione sui mestieri del teatro” spiega Armando Punzo.
Al centro del dossier anche tanta arte, a partire dalla Deposizione di Rosso Fiorentino, il capolavoro del Rinascimento italiano che compirà nel 2022 i 500 anni e sarà il cuore di una mostra speciale.
Ma anche gli Etruschi, a cui sarà dedicata una mostra che ne valorizzi la modernità: un popolo antico di cui Volterra conserva testimonianze uniche, come la celebre Ombra della Sera, la statua che ispirò artisti come Marinetti, o il nuovo anfiteatro, scoperto da poco.
Non poteva mancare l’alabastro, con un progetto che vuole rilanciare questa antica attività artigianale affiancando a 22 alabastrai 22 designer.
Tante sfaccettature per una candidatura partecipata dal basso, che sogna di dare il via a un progetto di rinascita non solo per Volterra ma per tutti i piccoli e medi centri che le stanno intorno e un futuro più solido per le giovani generazioni.