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Vittoria Ferragamo: “La mission de Il borro tra orto e sostenibilità”

L’esperienza nella tenuta di famiglia tra buone pratiche, ricordi e strategie per conciliare ospitalità di lusso, ristorazione e ambiente

Vittoria Ferragamo nell’orto de Il Borro

Sostenibilità è da tempo la parola d’ordine de Il Borro, la tenuta rilevata nel 1993 da Ferruccio Ferragamo e al centro di un progetto che mette insieme ospitalità, ristorazione e ambiente. La proprietà è stata riconosciuta tra le “Aziende più attente al clima”, nella classifica redatta da Corriere della Sera, Pianeta 2030 e l’azienda specializzata in ricerche di mercato Statista.

Viene riconosciuta tra le realtà all’avanguardia per aver ridotto il rapporto tra emissioni di CO2 e fatturato. Per la ricerca sono state identificate oltre 600 aziende. Tra le 24 aziende selezionate, Il Borro registra un valore Carr di 47,946%. Viene così premiato l’impegno della Tenuta nel campo della sostenibilità.

Vittoria Ferragamo e la sostenibilità

A raccontare buone pratiche e strategie per un futuro più responsabile in un’azienda agricola e vitivinicola biologica, dedita all’ospitalità̀ di lusso e ad una ristorazione farm-to-table è Vittoria Ferragamo che nella tenuta si occupa proprio degli aspetti legati alla sostenibilità. Lo scorso ottobre è stata premiata dalla redazione di Cook per la terza edizione di WIF – Women in Food: è stato riconosciuto il ruolo che riveste come responsabile della sostenibilità e dei progetti speciali.

Vittoria ha ereditato la passione per la campagna dai genitori. “Mia mamma è inglese e mi ha trasmesso la cultura e la passione per gli animali e in particolare per i cavalli. Ricordo poi quand’ero bambina e la domenica si partiva da Firenze per andare a Il Borro e accompagnavo mio padre nelle passeggiate nel bosco con i cani. Si parla del territorio, della storia del borgo” ricorda.

Il Borro, la tenuta di Ferruccio Ferragamo nel Valdarno Aretino

I primi passi nella tenuta de Il Borro

Quando nel 1993 Il Borro venne acquisito da Ferruccio Ferragamoio ero la più piccola, avevo 9 anni -racconta ancora- ricordo che mio padre riunì tutta la famiglia e ci diede la notizia: aveva già l’idea di un progetto grande. Eravamo tutti super entusiasti”.

L’amore per quest’angolo di campagna toscana è cresciuto con il tempo e, dopo un’esperienza lavorativa al Museo Ferragamo, per Vittoria si è aperta la possibilità di entrare in azienda e di occuparsi degli aspetti legati alle produzioni agricole, alla nutrizione e alla sostenibilità.

Oggi mi occupo dei cavalli, dell’accoglienza della cantina con le esperienza legate al vino e poi di tutti i prodotti che facciamo qui: non solo olio e vino, ma cereali, farro di cocco, monocco, grano duro e tenero, passata di pomodoro e poi formaggio, uova senza dimenticare l’orto” sottolinea Vittoria Ferragamo.

Le buone pratiche e l’orto de Il Borro

Proprio l’orto de Il Borro ha avuto ormai già da diversi anni un grande successo. Merito anche dell’idea delle cassette settimanali che vengono preparate in azienda e spedite fino ad arrivare a Firenze, Arezzo e Siena.

Un progetto a cui teniamo molto e che contribuisce a rendere l’idea della circolarità del farm to table: esperienza che si può vivere nella tenuta, la respiri nell’aria e provare anche nei nostri ristoranti e anche a casa per chi riceve le cassette” sottolinea ancora.

Le buone pratiche non mancano in azienda: dai sovesci per aumentare la fertilità dei terreni all’attenzione per la biodiversità della tenuta grazie all’equilibrio trovato tra realtà agricola e zona boschiva. Una realtà dove i vini biologici sono conosciuti e apprezzati. Ci sono poi i cavalli, così amati da Vittoria, impiegati anche per i lavori in vigna.

Vittoria Ferragamo – © Ottavia Poli

Il ricorso alle energie rinnovabili

Ampio è il ricorso di fonti energetiche rinnovabili e l’impiego di pannelli fotovoltaici che alimentano l’area de La Corte e della Dimora Storica, i ristoranti, la cantina e gli uffici, così come i sistemi per il riutilizzo della risorsa idrica rendono la tenuta autosufficiente sotto il profilo energetico.

Il 47% dell’azienda funziona con energia green tra fotovoltaico e geotermia, stiamo lavorando per allacciare tutta l’azienda alla nostra rete. Attualmente l’energia la rivendiamo anche alla comunità locale -spiega ancora Vittoria Ferragamo-. Portiamo avanti il progetto per il recupero delle acque, anche quelle piovane. L’azienda è biologica dal 2015: il percorso è cominciato nel 2012 ma non ci limitiamo solo al biologico, utilizziamo pure metodi biodinamici”.

Tra le sfide future de Il Borro l’eliminazione della plastica, “l’obiettivo è rende il Borro plastic free” ribadisce ricordando infine le collaborazioni esterne con le università per la sostenibilità nell’ospitalità di lusso, nei progetti legati al vino e al farm to table.

La vita tra Il Borro, la famiglia e i viaggi

Tante insomma le sfide da portare avanti per una tenuta che è una vera e propria comunità locale con oltre 200 dipendenti: una realtà di 1100 ettari che si estende nel bacino del Valdarno Superiore e contribuisce anche a far girare l’economia locale.

Tra così tanti impegni Vittoria ha trovato il giusto equilibrio tra lavoro e famiglia: “la mia vita è tra Siena, dove i miei figli vanno a scuola e il Borro. Non mi fermo mai penso di aver preso da papà. Ho fatto un corso di osteopatia animale veramente bello e quest’anno un corso per diventare istruttrice di yoga ashtanga. Sto imparando tantissimo sulla nutrizione anche per applicare le mie conoscenze nello sviluppo dell’orto e quando posso mi piace viaggiare tantissimo”.

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