Il rivelatore Virgo che si trova a Cascina in Toscana è pronto a tornare in ascolto dell’universo in cerca dei segnali delle onde gravitazionali. Prende il via una nuova avventura dell’astronomia multimessaggero, basata sull’ascolto di diversi segnali che, come messaggeri cosmici, possono raccontare i segreti di buchi neri e stelle di neutroni.
Dal primo aprile il rivelatore di onde gravitazionali comincerà il terzo periodo di presa dati, chiamato O3, ricostituendo il triangolo ideale i cui vertici sono le due macchine Ligo attive negli Stati Uniti, nello Stato di Washington e in Louisiana, e Virgo, che si trova in provincia di Pisa. Insieme potranno garantire una migliore precisione nel localizzare il punto dal quale provengono le onde gravitazionali e prenderanno dati in continuo 24 ore su 24 e sette giorni su sette, funzionando come un unico osservatorio e il più sensibile di sempre.
Nell’ultimo periodo della nuova campagna di osservazione ai tre rivelatori, inoltre, parteciperà all’ascolto anche il rivelatore giapponese Kagra. Tutti e tre i rivelatori sono stati infatti modificati nell’ultimo anno in modo da migliorarne la sensibilità e l’affidabilità. Sono state inoltre sviluppate le procedure di rilascio degli Open Public Alerts, i segnali di allerta che permettono a fisici, astrofisici e astronomi di lavorare all’unisono, ognuno con i propri strumenti, ogni volta che viene catturato il ‘cinguettio’ di un’onda gravitazionale.
Adesso la sensibilità di Virgo “è migliorata di circa un fattore due, il che significa che il volume di universo osservabile è aumentato di un fattore di otto”, ha detto Alessio Rocchi, ricercatore dell’Infn e coordinatore delle operazioni di test dell’interferometro Virgo. Questa maggiore sensibilità è stata possibile grazie ad alcune modifiche. Gli specchi all’interno dei due bracci del rivelatore, per esempio, non sono più sospesi per messo di fili d’acciaio ma a sottili fibre di silice fusa, la stessa sostanza dalla quale si ottiene il vetro.
“Il miglioramento delle prestazioni di Virgo è il frutto di un grande lavoro di squadra”, ha osservato Viviana Fafone, responsabile nazionale per l’Infn della collaborazione Virgo. “Ci aspettiamo di osservare molti nuovi eventi, forse anche provenienti da sorgenti non ancora studiate. Oggi- ha aggiunto – possiamo contare su uno strumento più potente e su più efficaci procedure di analisi dei dati. Siamo pronti a lanciare nuove allerte alla comunità scientifica”.