Creare una risposta di rete alla violenza di genere per prendere in carico sia le donne vittime sia i soggetti responsabili. È questo l’obiettivo del “Protocollo Zeus” in materia di stalking e violenza domestica, siglato ieri a Livorno dal Comune, la Questura, l’Azienda Asl Toscana Nord Ovest e l’Associazione Lui APS Livorno.
Recuperare i soggetti maltrattanti
Le azioni previste dal protocollo nascono dall’istituto dell’ammonimento del Questore, previsto dalla legge rispetto alla violenza domestica e allo stalking: uno strumento importante che rappresenta un primo “avvertimento” rivolto ai soggetti maltrattanti.
“L’ammonimento punta infatti a bloccare le recidive degli episodi di violenza di genere – spiega il Questore Maria Rita Giuseppina Stellino – prima che questi diventino un reato penale, intervenendo direttamente sul maltrattante, attraverso il suo inserimento in percorsi di recupero, rieducazione e, quindi, di riabilitazione. I percorsi messi in atto da centri specializzati mirano ad un cambiamento profondo dei soggetti maltrattanti, allo scopo finale di ottenere un calo significativo delle recidive e, nel contempo, una possibilità di recupero del maltrattante”.
La Questura, attraverso il protocollo Zeus opererà quindi in stretto accordo con l’Amministrazione comunale, l’Azienda USL Toscana Nord Ovest e le associazioni che si occupano di percorsi di recupero per uomini maltrattanti, per mettere a sistema una rete sul territorio per il recupero dei soggetti responsabili di atti di violenza.
Una risposta sistemica alla violenza di genere
Il Protocollo Zeus quindi è una risposta congiunta contro la violenza di genere in un’ottica sistemica, che guardi all’accoglienza e al sostegno alla vittima, così come al recupero dei responsabili della violenza stessa e alla prevenzione del fenomeno, anche attraverso azioni di informazione e di sensibilizzazione della collettività.
“Siamo particolarmente fortunati ad avere nel nostro territorio servizi competenti e all’avanguardia che permettono di gestire e tenere sotto controllo il fenomeno dalle violenza di genere – ha aggiunto la vicesindaca di Livorno, Libera Camici – il protocollo dà la possibilità di dirottare sia le donne maltrattate, che gli uomini maltrattanti, verso le realtà territoriali che si impegnano ad occuparsi delle singole situazioni.”