Oltre 1200 chiamate di aiuto in otto mesi, fatte nel 90% dei casi da una donna. È questo il bilancio delle richieste di soccorso ricevute da marzo a novembre del 2023 dal 112 toscano, la centrale unica per le emergenze della Regione a cui si telefona per chiedere aiuto o denunciare violenze.
Chiedere aiuto con la app Where Are U
Da marzo fino a metà novembre 2023, ovvero da quando è partita la sperimentazione sulla tracciabilità delle richieste, sono state 1265 le chiamate prese in carico dalla centrale operativa 112 della Toscana, gestita dalla Asl Toscana Centro. Mediamente gli operatori hanno ricevuto ogni giorno almeno cinque telefonate che sono state identificate come un immediato bisogno di soccorso per maltrattamenti in corso o già subiti.
Alcune donne si sono messe in contatto sfruttando la app Where Are U, che in situazioni di pericolo consente di attivare una chiamata muta e silenziosa o di inviare un messaggio su un chat.
Quelle telefonate in casa col proprio carnefice
Tra le vittime che hanno chiamato il 112 più di 9 su 10 sono donne, nel 60% dei casi di nazionalità italiana. Il 63% delle volte chi chiama lo fa in presenza del “carnefice”, nel 70% dei casi dalla propria abitazione. Solo il 7% delle telefonate riguarda uomini che chiedono aiuto.
Oltre la metà delle richieste di soccorso ricevute sono inoltrate alle forze dell’ordine.
È dal 2020 che il Numero unico europeo 112 è attivo anche per questo tipo di emergenze e settimanalmente gli operatori aggiornano la loro formazione per migliorare la presa in carico delle richieste più delicate.