Non si ferma la violenza contro le donne in Toscana: nel 2023 si sono registrati ancora 6 femminicidi, mentre oltre 4.500 donne si sono rivolte a un Centro antiviolenza e si sono registrati quasi 2mila accessi in Codice rosa al pronto soccorso per maltrattamenti.
140 femminicidi dal 2006
Sono questi i principali dati del 16esimo Rapporto sulla violenza di genere in Toscana, realizzato dall’Osservatorio sociale regionale, che è stato presentato oggi a Firenze nell’ambito de “La Toscana delle Donne”, che evidenzia una crescita esponenziale del fenomeno, contro cui la Regione mette in campo politiche di contrasto e prevenzione, a cominciare dai progetti di educazione nelle scuole.
In totale dal 2006 al 2023 sono state 140 le donne uccise per motivi di genere in Toscana: il 75% delle vittime sono italiane, il 25% straniere. Una proporzione che rimane coerente anche tra gli uccisori, con il 77% italiani e il 23% di stranieri.
La rete dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio
I 25 Centri antiviolenza della Toscana, presenti su tutto il territorio con 102 sportelli di accesso, hanno accolto e assistito psicologicamente e legalmente 4.540 donne lo scorso anno, di queste 3.262 hanno avviato il percorso di uscita alla violenza, nel 62% dei casi con figli.
Nelle 28 Case rifugio – strutture a indirizzo segreto dove le donne vengono messe in sicurezza e iniziano un percorso di rinascita – hanno trovato ospitalità 134 donne con 110 figli, in aumento rispetto al 2022 (quando erano 109). In crescita anche le persone assistite dai Consultori, che sono state 920, mentre 1.250 donne sono state prese in cura dai Servizi sociali per casistiche legate alla violenza di genere.
Aumentano anche gli accessi a uno dei cinque centri Centri per uomini autori di violenza presenti in Toscana: 659 uomini, in crescita del 135% rispetto al 2022, il 70% dei quali italiani, hanno iniziato il percorso che ha come obiettivo l’assunzione di responsabilità e l’interruzione del comportamento violento, e circa la metà ha concluso il percorso.