Nasce una nuova etichetta in casa del Vino Nobile di Montepulciano. Un progetto dove i filari delle uve si intrecciano a etica sociale e sostenibilità ambientale. Una proposta che viene ben descritta dall’acronimo Esg: environmental (ambiente), social (società) e governance.
La nuova etichetta è stata presentata dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano a Vinitaly. Presenti a Verona i partner tecnici: la Coop Betadue di Arezzo e la Vecchia Cantina di Montepulciano. Da una parte Betadue cooperativa sociale di tipo B, che si occupa di inserimenti lavorativi nei settori più svariati: dall’igiene urbana al verde, dal cibo alla comunicazione. Dall’altra la cooperativa Vecchia Cantina di Montepulciano, nata nel 1937, è la più antica della Toscana e la più grande del territorio con i suoi 400 soci.
Rispetto di regole e contratti in vigna
I primi risultati di questa alleanza si vedranno sul mercato solo l’anno prossimo. L’attività procede con un’attenzione alla sostenibilità da un punto di vista ambientale, sociale e di governo delle imprese. Con un’attenzione particolare al lavoro: in vigna pieno rispetto di regole e contratti, inserimenti lavorativi di persone fragili non solo per garantire un reddito ma per migliorarne la condizione di vita. Infine un packaging sostenibile al 100%: bottiglia, tappo, etichetta, scatola.
Etica, sostenibilità, sociale
“Una iniziativa che come Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano abbiamo voluto sposare subito e che rientra nelle tante attività in chiave sostenibilità che come Denominazione stiamo percorrendo e che ci hanno permesso di divenire prima denominazione sostenibile certificata con la Norma Equalitas”, ha spiegato il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi. Non è quindi un caso che la scelta sia caduta sulla Vecchia Cantina di Montepulciano, anch’essa certificata da Equalitas.
“Questo progetto – ha commentato Gabriele Mecheri, Presidente Betadue – è un altro passo avanti in una direzione che teniamo ferma da anni: la nostra stella polare è la sostenibilità. La tutela dell’ambiente, la sostenibilità sociale, i diritti dei lavoratori non sono più questioni separate e soggette a tentativi di emarginazione. Sono centrali per le comunità e le imprese e sono racchiuse in un acronimo e cioè Esg. Betadue segue questa strada al suo interno ed è alla costante ricerca di compagni di viaggio in ogni settore”.
Sostenibilità, tutti i numeri del Nobile
Nel Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano la parola sostenibilità è tutt’altro vuota di contenuti. Nel 2022 l’ottenimento della certificazione Equalitas è stata una tappa significativa di un lungo percorso. I numeri parlano chiaro: a Montepulciano il 98% delle aziende ha ridotto i trattamenti convenzionali in vigna. Il 59% pratica l’agricoltura integrata. Quasi il 70% delle imprese ha scelto l’agricoltura biologica, il 3% quella biodinamica.
L’84,4% negli ultimi cinque anni ha investito in formazione e sensibilizzazione su sicurezza e ambiente. La totalità delle aziende ha ridimensionato l’uso di fitofarmaci e fitosanitari in campo. In tempi di scarsità di acqua, il 69,7% delle imprese vinicole attua pratiche per la riduzione dell’utilizzo di risorse idriche per il processo di vinificazione.
Il 97% punta alla salvaguardia della biodiversità. Sul fronte della CO2 il 75,8% ha avviato pratiche per ridurre l’emissione di gas climalteranti. Inoltre ha messo in piedi attività di recupero o riciclo di materiali proveniente da scarti di produzione (il 72,7%).
Sostenibilità, un affare in comunicazione
Essere sostenibili “conviene” anche per comunicazione e promozione del vino: lo pensa il 78,8% delle imprese. Il 72,7% dei produttori di Vino Nobile di Montepulciano è molto soddisfatto delle attività verso la sostenibilità intraprese dal Consorzio: mediamente soddisfatto il 18,2%, abbastanza il 9,1%.
La totalità dei produttori di Vino Nobile di Montepulciano è convinta di aver contribuito anche così al rafforzamento della denominazione, anche investendo in accoglienza in cantina (il 97%).