Monitorare gli andamenti produttivi e di mercato e gestire in questo modo l’offerta per perseguire l’equilibrio dei prezzi.
E’ questo l’obiettivo di Mo.Vi.To. (monitoraggio vini toscani), progetto finanziato dal PSR 2014-2020 (rientra in Giovanisì, il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani) e realizzato dal Gruppo operativo del partenariato europeo per l’innovazione, focalizzato sul monitoraggio dell’andamento di mercato dei principali vini toscani a denominazione di origine e benchmarking di filiera per la gestione delle politiche di mercato.
Presentato nell’ambito di un workshop nella sede della presidenza regionale, alla presenza della vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi, il progetto Go PEI (Gruppo operativo del partenariato europeo per l’innovazione) vede come partner i sette maggiori Consorzi toscani dei vini a denominazione di origine come Brunello di Montalcino, Chianti, Chianti Classico, Maremma, Morellino di Scansano, Nobile di Montepulciano, Vernaccia di San Gimignani. Con loro, le aziende agricole Conte Guicciardini di Ferdinando Guicciardini e Fattoria dei Barbi srl.[7mark]
Quale partner scientifico è infine coinvolto PIN scrl – Polo universitario Città di Prato – che ha messo a punto e trasferito l’innovazione conducendo le attività di formazione e divulgazione in collaborazione con i partner.
[mark]La peculiarità di Mo.Vi.To è quella di aver introdotto una specifica innovazione organizzativa nei vini toscani che va dal monitoraggio della filiera all’organizzazione interprofessionale . Gli squilibri di mercato e le fluttuazioni dei prezzi rappresentano infatti un elemento destabilizzante per le filiere dei vini DO, indeboliscono l’anello primario della catena produttiva e riducono le risorse per far crescere la filiera.
Ecco allora che i partner hanno collaborato per mettere a punto innovazioni organizzative finalizzate a far fronte alla volatilità dei prezzi, attraverso l’utilizzo di strumenti strutturali di gestione dell’offerta.
“Le fluttuazioni dei prezzi rappresentano un elemento destabilizzante per le filiere dei vini DO – ha spiegato la vicepresidente Saccardi – indeboliscono l’anello primario della catena produttiva e riducono le risorse per far crescere e innovare le imprese vitivinicole. Per questo, a fronte della volatilità dei prezzi, il pogetto Mo.Vi.To fornisce uno strumento innovativo ai Consorzi ovvero l’utilizzo dei dati per prevedere la formazione della domanda di mercato, che è uno degli elementi fondamentali per poter adeguare l’offerta e mantenere il mercato in condizioni di stabilità. Inoltre, contribuisce a contrastare le eccessive fluttuazioni dei prezzi all’origine, migliorare la conoscenza della produzione e del mercato e dare maggiore forza all’azione dei dati stessi. Uno strumento utile, che ci dimostra quanto sia efficace coniugare innovazione e logica di sistema: quando si fa sistema le soluzioni sono più vicine”.
“Grazie al progetto Mo.Vi.To e all’innovazione organizzativa introdotta, – ha detto Francesco Mazzei, presidente di Avito Associazione Vini Toscani Dop e Igp – i sette Consorzi di tutela partecipanti hanno potuto dotarsi degli strumenti idonei per poter rispondere adeguatamente ai nuovi importanti compiti che la recente PAC gli ha assegnato quali Organizzazioni Interprofessionali. La possibilità di conoscere in tempo reale gli andamenti congiunturali e le principali dinamiche – in termini di prezzo e posizionamento dei vini nei diversi mercati – delle singole Denominazioni tutelate dai Consorzi coinvolti, consente di disporre di elementi fondamentali per poter adeguare l’offerta e mantenere il mercato in condizioni di stabilità, attivando, se necessario, tutte le misure di cui i Consorzi possono disporre come OI”.
Si tratta di un sistema di innovazioni fondate sulla ricostruzione della base informativa relativa alla struttura e al funzionamento della filiera vitivinicola, che punta alla creazione di un apparato di strumenti e metodi per una consapevole gestione dell’offerta.
La cinghia di trasmissione dell’innovazione è una: il legame di cooperazione interno alla filiera.
Alto il numero dei potenziali soggetti che potranno essere coinvolti dal processo di innovazione avviato, che si aggira attorno alle 4700 aziende riferendosi ai soli Consorzi partner.