Cinque secoli e mezzo nel segno della produzione vitivinicola d’eccellenza. Alcune delle pagine più belle della storia del Chianti Rufina sono state scritte da Villa Travignoli, una delle 150 aziende più longeve d’Italia ancora in attività. Un’azienda che ha celebrato i 550 anni in grande stile.
“Quello che festeggiamo è un traguardo che ci riempie di orgoglio: il vino è da secoli la nostra passione, la mettiamo in ogni singola bottiglia che produciamo, e il successo e la longevità dell’azienda dimostrano che siamo riusciti a condividerla” afferma Giovanni Busi, alla guida di Villa Travignoli.
Saccardi: il modello toscano che piace
“Si riafferma questo modello toscano che ha tenuto conto della storia e della tradizione del territorio ma nello stesso tempo ha saputo adeguarsi ai cambiamenti del tempo e ha saputo stare sul mercato portando il nome della Toscana in giro per il mondo con grande qualità e valore – ha detto la vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi, consegnando alla famiglia Busi un riconoscimento da parte della Regione -. Le istituzioni di fronte a queste realtà devono solo dire grazie e stare a fianco con gli strumenti che abbiamo con la programmazione dei fondi Fears e con le altre risorse che mettiamo a disposizione per l’internazionalizzazione dei nostri prodotti e la commercializzazione“.
Tutti i numeri di Villa Travignoli
L’azienda si trova a Pelago, sulle colline della zona del Chianti Rufina. Novanta gli ettari di terreno, 70 dei quali dedicati a vigneti, il resto destinato alla coltivazione delle olive. Vuoi per la posizione dei terreni: tra i 250 e 400 metri sul livello del mare, che per il terreno a base di calcare, argilla e galestro, è una terra ideale per la coltivazione della vite: Sangiovese, Chardonnay, Merlot, Cabernet Sauvignon e Sauvignon Blanc. Il risultato sono vini di grande pregio.
Attualmente la tenuta produce 450mila bottiglie di vino all’anno, di cui il 70% viene esportato all’estero, dall’America all’Oriente.
Vini pregiati, campioni d’esportazione
“La nostra lunga storia per noi è uno stimolo a guardare avanti, a migliorare la qualità della nostra produzione – commenta Giovanni Busi – Negli ultimi sette anni abbiamo rifatto 27 ettari di nuovi impianti di vigne, soprattutto di Sangiovese, per alzare sempre di più il livello di eccellenza dei nostri vini. L’obiettivo per il futuro è valorizzare le produzioni facendole conoscere a un pubblico ancora più ampio, puntando sulla qualità”.
Nella storia del Chianti Rufina
Clemente Busi nel 1927 fu tra i fondatori del Consorzio Chianti Putto e nel 1924 aveva ricevuto alla prima esposizione internazionale a Roma, il Gran Premio e la medaglia d’oro per l’ottima produzione di vino Chianti.
Negli ultimi anni Villa Travignoli ha aperto le porte al grande pubblico tra tour guidati in cantina e nei vigneti, degustazioni di vini pregiati e d’annata e pranzi in perfetto stile toscano.
Dagli Etruschi alla moderna gestione
Già gli Etruschi si dedicavano ai piaceri del vino nell’area dove sorge Villa Travignoli: è stata ritrovata una stele etrusca risalente al 500 a.C. che raffigura un sontuoso banchetto con abbondanti vasi di vino. Nel 1100 viene citata da alcuni monaci del Monastero di Vallombrosa come un luogo in cui già si lavorava la terra.
Nel 1473, Travignoli diventa una “Casa da Signore” con tre poderi, lasciata in eredità da Aloisia Lotti all’Ospedale fiorentino Santa Maria Nuova: nel 1607 Barnaba degli Oddi, lo spedalingo di Santa Maria Nuova, descrive la Fattoria di Travignoli come una delle più grandi dell’Ospedale.
Nell’Ottocento la Fattoria passa alla famiglia Fiaschi e in seguito al matrimonio di Sofia Cuccoli Fiaschi con Francesco Busi, diventa proprietà della famiglia dei conti Busi. Si deve a Giampiero Busi, nel 1960, il rinnovo dell’azienda, dalla mezzadria alla conduzione diretta, e la creazione della moderna impresa con nuovi vigneti e cantine all’avanguardia.