Enogastronomia/

Vinitaly nel segno dell’arte: il Bacco di Caravaggio vola dagli Uffizi a Verona

Evento di apertura per la fiera scaligera con i capolavori dei musei fiorentini per sottolineare come il mondo del vino sia soprattutto sinonimo di cultura

Caravaggio, Bacco

Inaugurazione nel segno dei capolavori dell’arte italiana per la edizione numero 55 di Vinitaly. Due capolavori provenienti dai musei fiorentini sono protagonisti della fiera domenica 2 aprile a Verona. Il ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Francesco Lollobrigida ha annunciato l’evento “Bacco divino” di apertura della kermesse scaligera. In cui non uno ma ben due capolavori delle Gallerie degli Uffizi saranno protagonisti. Una iniziativa resa possibile grazie alla collaborazione del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e della direzione del Museo degli Uffizi a Firenze,

Domenica si apre – ha annunciato Lollobrigidacon l’arrivo per la prima volta a Vinitaly di due dipinti celeberrimi: il Bacco di Caravaggio e il Bacco fanciullo del classicista bolognese Guido Reni. Due capolavori dal valore incalcolabile portati a Veronafiere e al grande pubblico a zero spese, grazie alla collaborazione del ministero della Cultura, degli Uffizi, di Generali, per rendere ancora più evidente che il vino non è solo un fattore di rischio alcolico”.

La migliore risposta alle recenti polemiche scatenate dalla proposta dell’Irlanda di etichettare i vini per informare i consumatori che un consumo eccessivo di alcool può essere dannoso per la salute.

“Questa iniziativa mette insieme vino e cultura, ed il racconto di cosa c’è dietro ad un prodotto, il vino. Un bere del benessere se consumato con moderazione come insegna la Dieta mediterranea, una espressione di una cultura secolare che ha permeato anche le Belle arti. A cui si aggiungerà il cartellone di opere liriche a tema, a far da volano per rendere ancora più qualificante l’esperienza turistica e enoturistica italiana, avvalorata dalla presenza in fiera del ministro del Turismo Daniela Santanché” ha concluso Lollobrigida.

Il Bacco fanciullo di Guido Reni – © Gallerie degli Uffizi

I due volti di Bacco nell’arte

La scelta del ministro Lollobrigida è caduta su due opere e due artisti alle prese con lo stesso tema: Bacco, il dio del vino e della vendemmia. Il suo culto,  che originava i baccanali, cominciò a diffondersi nella penisola italica a partire dal II secolo a.C.

Nell’iconografia viene raffigurato con il capo cinto di pampini, di solito ebbro e con in mano una coppa di vino o il tirso. Immagini da cui non si discostano molto Caravaggio e Guido Reni.

Il Bacco (1598 circa) dipinto da Caravaggio si inserisce nella serie giovanile delle mezze figure dipinte “in chiaro”. Sorprendente la resa del cesto di frutta e della coppa di vino offerto dal Dio. L’opera venne rinvenuta nei depositi degli Uffizi nel 1913 e attribuita al Caravaggio da Roberto Longhi. Questo dipinto, assieme alla Medusa  venne donato dal Cardinal del Monte a Ferdinando I de’ Medici in occasione della celebrazione delle nozze del figlio Cosimo II nel 1608.

Il Bacco fanciullo (secc. XVI/ XVII fine/inizio) dipinto da Guido Reni è un’opera molto nota della Galleria Palatina. Guido Reni raffigura il dio del vino da bambino, ritratto con la corona con grappoli d’uva e foglie di vite, la fiasca, la brocca e la coppa. Gli esperti ritengono che la bellissima cornice antica, intagliata con motivi di pampini e grappoli d’uva, sia stata eseguita per questo dipinto, probabilmente su commissione del Gran Principe Ferdinando de’ Medici.

I più popolari su intoscana