Che sia una bozza o un filone poco importa, a patto che sia senza sale. Sul pane in Toscana non si scherza, soprattutto ad Altopascio, considerata da sempre un punto di riferimento per questo antico e acclamato prodotto.
Non è un caso, quindi, se proprio la città del Tau ha aderito al protocollo interregionale “Le vie del pane” che chiama a raccolta per il momento i Comuni di Adria (Veneto), Bondeno (Emilia-Romagna), Castelletto Uzzone (Lombardia), Genzano di Roma (Lazio), Ozieri e Villaurbana (entrambi in Sardegna).
Territori uniti dalla tradizione del pane
Il pane torna a unire così territori e a farli conoscere in Italia e nel mondo. “Quando realtà del territorio, passione e amore per il proprio paese si incontrano nascono cose speciali – ha dichiarato in un post su Facebook la sindaca di Altopascio Sara D’Ambrosio –. Ed è così che è nata Le vie del pane, la rete di valorizzazione e promozione di Altopascio che unisce tutti quei Comuni italiani legati alla tradizione del pane e dei panificatori“.
Scopo del progetto è quello di far conoscere gli aspetti storici, culturali ed enogastronomici delle città, preservando le relative modalità tradizionali di panificazione e, allo stesso tempo, trasformando il pane in un attrattore turistico, attraverso scambi, eventi e incontri.
Un museo e un comitato scientifico
Il pane rappresenta la tavola, la condivisione, l’accoglienza
Tra le varie proposte presentate da “Le vie del pane” vi è anche quella di creare un centro di documentazione associato a un museo delle arti panificatorie (fisico e virtuale) e incentivare la formazione di un comitato scientifico della panificazione.
“Il pane – ha continuato la sindaca – rappresenta la tavola, la condivisione, l’accoglienza, lo stare insieme, il guardarsi negli occhi, fare squadra e proporre iniziative e attività di comune accordo. Ecco, questo è ciò che vogliamo fare con tutti i Comuni che decidono di intraprendere insieme con noi le Vie del Pane”.
Il pane di Altopascio
Ad Altopascio il pane è una vera istituzione. Per raccontarne la storia bisogna scorrere indietro nel tempo fino al Medioevo, quando il pane divenne uno degli alimenti consumato quotidianamente.
La sua nascita è probabilmente legata alla necessità di ospitare e accogliere i pellegrini che viaggiavano lungo la Via Francigena, diretti verso luoghi sacri. I viandanti trovavano riparo nello “spedale” costruito dai Cavalieri del Tau e potevano recuperare energie mangiando il pane locale: un pane senza sale, prodotto con farina di tipo “0”, da un lievito speciale che si chiama “sconcia” e acqua.
Per omaggiare questo passato, ad Altopascio si tiene annualmente (salvo restrizioni Covid) la Festa del pane, un evento-simbolo che porta degustazioni, musica dal vivo ed esibizioni nel centro storico.