Uscire di casa dopo cena, prendere il motorino o la macchina e andare a una festa con amici, ballare divertirsi e tornare a casa alle prime luci dell’alba. Tutto quello che vorremmo fare e che, per adesso, non possiamo a causa della pandemia Pearz lo ha ricreato in un disco, il suo esordio solista, che in cinque brani strumentali vuole restituire il ‘suono’ di un’uscita notturna.
“Nocturnal” è il titolo del disco che uscirà il 20 novembre 2020 per Annibale Records. Pearz è il progetto da solista di Francesco Perini, multistrumentista fiorentino residente a Londra, dove si è trasferito nel 2013 per seguire la band brit rock The Hacienda. Nella capitale inglese Francesco ha suonato anche al ‘seguito’ di musicisti del calibro di Tess Parks e M!R!M, con il quale ha collaborato anche alla stesura dell’ultimo album The Visionary. Nelle notti insonni e di ‘riposo’ forzato a causa del primo lockdown è nato il suo primo disco solista che mescola le colonne sonore italiane con influenze nu jazz ed eleganti beat hip hop.
Ecco la nostra intervista
Ciao! Qual è attualmente la situazione a Londra?
Siamo chiusi per il secondo lockdown. Ieri ho fatto un giro per andare a fare la spesa e mi sembrava che ci fosse ancora un sacco di gente in giro, anche perchè i negozi stanno un po’ aggirando la cosa. In confronto a marzo anche i pub sono aperti, quelli che hanno la cucina fanno take-away quindi non ci vai a bere ma rimangono aperti. La città è un po’ più viva dello scorso lockdown. Il centro di Londra sarà sicuramente deserto, ma la città è più animata nel quartieri.
Passando a parlare della tua musica, come mai hai sentito la necessità di pubblicare un disco solista?
E’ una cosa che mi era sempre passata per la testa di provare negli ultimi anni anche perchè stavo collaborando con artisti che mi avevano spinto a fare qualcosa da solo. Ma siccome non ho una grande voce, non so cantare bene mi ero sempre un po’ bloccato. Mi ero abbastanza scoraggiato negli anni scorsi. Quest’anno per me era partito molto bene, sono 4 anni che suono con M!R!M e dopo l’uscita del disco a gennaio c’era un tour programmato. Pensavo che sarei stato in giro tutto l’anno per concerti e non vedevo l’ora. A marzo dovevamo partire per un tour di 30 date e invece mi sono trovato a Firenze (il tour partiva in Italia) bloccato, e ho fatto tutto il lockdown. Quando poi sono tornato a Londra ero abbastanza giù e non avevo niente da fare perchè al lavoro mi hanno messo in cassa integrazione. Ho iniziato a suonare per darmi una routine, altrimenti sarei stato sveglio tutta la notte fino alle sei di mattina senza fare niente. Ho pensato: vediamo cosa ne esce fuori, quando avevo delle canzoni finite le mandavo agli amici e gli chiedevo cosa ne pensate? In maniera molto semplice. Tutti hanno iniziato a dirmi che gli piacevano e alcuni le hanno anche mixate, mi hanno aiutato. C’è stata un’ottima risposta.
E’ stato strano per me ascoltarlo perchè mi ricordo gli hacienda molto rock, invece il disco strumentale è così elettronico. Ho pensato come ha fatto a scrivere musica così rilassante in lockdown?
In realtà da tanti anni mi sono messo ad ascoltare le colonne sonore italiane dei grandi da Piero Umiliani, Armando Trovajoli, Alessandro Alessandroni, i Goblin. Tutti questi film (a parte quelli di Morricone) erano film un po’ “di merda”, b-movie, film erotici o polizieschi, insomma non è Kubrick però a me piacciono e hanno delle colonne sonore incredibili! Me le sono ascoltate per molto tempo, quindi credo che il disco sia uscito così per quello, musica più d’ascolto, easy listening. Poi in realtà anche con gli Hacienda ci piaceva già il northern soul, il funky.
Il disco è composto da 5 brani ‘Nocturnal’ che costituiscono un viaggio nella notte
Ho immaginato una serata qualsiasi che ognuno di noi poteva vivere prima del lockdown. Il primo pezzo è ‘Caffè corretto‘ perchè appunto inizia dopo cena. Immaginati che stai uscendo dopo cena a Firenze, Roma o Londra. Le prime due canzoni hanno questa spinta, hanno groove, sono più ballabili. Finisci la cena e vai verso una festa, un locale o un concerto. Nella seconda canzone ‘0.54 AM‘ entri alla festa e poi le canzoni vanno un po’ a scemare, cambia l’atmosfera.
Bellissimo! Praticamente tramite il tuo disco possiamo vivere una serata che adesso ci è preclusa!
Si esatto, dopo in ‘At All Hours‘ mi sono immaginato un incontro, può essere un incontro con degli amici, o con una persona per una notte sola, o con un nuovo amore, qualcosa che ti svolta la serata un climax in cui tutto diventa magico. Invece ‘Island’ è la fine di questo climax, il ritorno a casa, è già quasi mattina. Ho pensato alla mia casa qui a Londra, le case qua sono tutte uguali e vicine, ma non siamo in realtà mai vicini, siamo come delle ‘isolette’. L’ultima canzone ‘Cryonics’ è l’addormentarsi, lo spengersi completamente in un letto o su un divano felici di com’è andata la serata.
Dove lo potremo ascoltare?
Tutto in digitale. Ho fatto anche un vinile per i primi due singoli. Sono vinili tagliati in modo particolare. Ne ho fatti solo 50 in tiratura limitata, sono 7 pollici, trasparenti. Ogni singolo vinile ha un solco leggermente diverso dall’altro, ogni disco è unico.