Cultura /

Venturino Venturi e Pinocchio: a Pescia una mostra racconta il rapporto dello scultore con il celebre burattino

La mostra esplora l’intera ricerca artistica di Venturino: dai disegni alle sculture, dalle matrici alle maschere, dalle impronte alle tempere ispirate appunto a Pinocchio, svelando un percorso in cui il racconto del burattino si intreccia con una riflessione più ampia sulla condizione umana e sul linguaggio dell’arte

La Fondazione POMA Liberatutti di Pescia fino al 27 luglio 2025 ospita la mostra “Oltre Pinocchio – Cantico a Venturino”, curata da Lucia Fiaschi e Filippo Bacci di Capaci.

Nella città che ha dato forma all’immaginario di Pinocchio, grazie al suo famoso parco a tema, questa esposizione rende omaggio a Venturino Venturi, l’artista che più d’ogni altro ha saputo trasformare in segno e materia la magia e la complessità del celebre burattino.

Oltre Pinocchio non è solo un tributo al personaggio di Collodi, la mostra esplora infatti l’intera ricerca artistica di Venturino: dai disegni alle sculture, dalle matrici alle maschere, dalle impronte alle tempere ispirate appunto a Pinocchio, svelando un percorso in cui il racconto del burattino si intreccia con una riflessione più ampia sulla condizione umana e sul linguaggio dell’arte.

Il Pinocchio di Venturino Venturi tra sculture, maschere, tempere

La mostra presenta un nucleo di settantacinque opere, provenienti dall’Archivio Venturino Venturi, dal Comune di Firenze – Musei Civici Fiorentini, dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi, dalla collezione della BCC Banca Valdarno e da prestigiose collezioni private.

Trenta tempere originali realizzate da Venturino nel 1986 per un’edizione speciale de Le avventure di Pinocchio, mai esposte al pubblico se non in occasione della presentazione del volume, restituiscono un Pinocchio intenso, dinamico, intriso di quella forza primigenia che sempre ha caratterizzato la visione dell’artista.

Un posto di rilievo è riservato a sei matrici lignee intagliate per divenire sorgente dei monotipi, in bilico tra figurazione geometrica e suggestione figurale, che tanto affascinarono Lucio Fontana e la sua cerchia. Utilizzate come matrici per un brevissimo periodo – tutti i fogli da esse derivate portano la data 1948 – sono poi state trasformate in sculture dallo stesso Venturino.

Fondamentali nel percorso dell’artista le due sculture dedicate a Pinocchio, entrambe bozzetto per la grande statua che si sarebbe dovuta innalzare al centro della Piazza dei mosaici del Parco di Collodi.

Una terza scultura, il Ritratto di Giovanni Michelucci, fu eseguita da Venturino in occasione dell’importante sodalizio che lo legò all’architetto e che ebbe origine proprio dall’impresa collodiana, della quale Michelucci fu giurato e per la quale, in tempi successivi, contribuì anche alla progettazione del parco.

In esposizione, inoltre, diciotto maschere in cartapesta dipinta, che evocano in volti-ritratto l’archetipo del burattino e delle sue metamorfosi, incarnando, nella tensione tra staticità e movimento, le modalità fondamentali del modellare scultoreo dell’artista.

Completa il percorso espositivo il cortometraggio animato di Alice Rovai Turchino, che rielabora il mondo di Venturino in chiave contemporanea, creando un ponte tra la sua poetica e le sensibilità artistiche del presente.

Venturino Venturi, Pinocchio_senza data_Archivio Venturino Venturi

Informazioni sull’evento:

Tutti gli eventi nel calendario di
I più popolari su intoscana