“Vaicolbus: Insieme, sicuri, sostenibili” è lo slogan della campagna di comunicazione promossa da Anav – Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori per promuovere il viaggio e la mobilità in bus e le sue qualità, il suo essere economico, confortevole, capillare, flessibile, sicuro e rispettoso dell’ambiente, in Toscana come in Italia. La campagna vuole mettere in evidenza le molteplici peculiarità e l’estrema versatilità dell’autobus nei suoi diversi usi: trasporto pubblico, scolastico, lunghe percorrenze, turistico. Un mezzo sociale e inclusivo, sostenibile e accessibile a tutte le fasce di popolazione.
“L’iniziativa – ha spiegato Nicola Biscotti, Presidente di ANAV – vuole spingere allo spostamento della mobilità privata verso il trasporto collettivo, mettendo in evidenza come il trasporto con autobus sia sicuro e inclusivo, ma anche un importante strumento di sostenibilità̀ a tutto tondo. Il nostro settore sconta una serie di equivoci e disattenzioni rispetto al contributo fondamentale che può dare alla qualità della vita. Dobbiamo mettere al centro i nostri passeggeri. Quello che vogliamo è una riconsiderazione dell’intero sistema autobus”.
Il bus si dimostra essere uno dei mezzi più economico, soprattutto se confrontato su lungo raggio, ma anche quello con minor impatto ambientale rispetto ad ogni tipologia di mezzo su strada, incidendo solo poco più del 2% sulla CO2 totale prodotta da tutti i veicoli. Un dato che conferma la necessità di investire sul trasporto collettivo: un solo bus può potenzialmente togliere dalle strade dalle 40 alle 80 auto, che solitamente percorrono viaggi con una media di 1,2 passeggeri.
A Firenze, ad esempio, 270 mila auto entrano in città ogni giorno, ma se tutti si trasferissero su un bus euro 6 a basse emissioni, come quelli attualmente in commercio e in acquisto dalle aziende di trasporto, compreso il trasporto pubblico, sarebbe possibile ridurre la C02 di 200 tonnellate ogni giorno, che equivarrebbe – in un anno – a quanto assorbono 420 mila alberi.
“Anche noi amministratori pubblici dobbiamo cominciare a parlare bene del tpl – ha detto nel suo intervento l’assessore ai Trasporti della Regione Toscana, Stefano Baccelli –. Per parlarne bene occorre affrontare tutte le criticità, a partire dalla carenza di autisti che è comune a tutti i settori del trasporto: in tal senso molto bene il progetto di “at” Accademia. Dopo i 220 nuovi bus in autofinanziamento messi a sistema da “at” nel primo anno, avremo 230 nuovi bus nel 2024 e 315 nel 2025 con fondi pubblici. Dobbiamo ora integrare il Tpl con treno e bici, così che le stazioni ferroviarie siano il luogo dello scambio tra mezzi pubblici. L’obiettivo è aggiungere il 10% di mobilità pubblica, come ci chiede il Pnrr. La strada è quella di migliorare il servizio: siamo ormai vicini alla riorganizzazione del servizio nelle aree minori, e questo passaggio non va visto come un problema ma come un’opportunità. Il Tpl non deve essere più un servizio sociale ma alternativa al mezzo privato”.
Investire su questa modalità significa quindi meno costi, meno inquinamento, traffico e stress ma anche maggiore sicurezza: il bus è il mezzo più sicuro tra quelli su strada. Investire quindi nell’uso del trasporto pubblico equivale a investire in sicurezza stradale, come sottolinea anche lo stesso Piano Nazionale Sicurezza Stradale 2030.
Il settore è quindi centrale e strategico nella vita quotidiana e la campagna nasce anche con lo scopo di rivalorizzarlo: in Italia ci sono 6 mila aziende, che contano su 70 mila bus e oltre 100 mila addetti. Un settore che, prima del Covid, generava 10 miliardi di euro di fatturato (0,5% del Pil) trasportando 5 miliardi di passeggeri. Un settore che, inoltre, ha dimostrato di essere moltiplicatore di ricchezza: per ogni euro investito il ritorno economico è di 1,5 euro.
Solo in Toscana, nel 2019, il trasporto pubblico locale contava 940 milioni di fatturato, 319,5 milioni di passeggeri trasportati, 7.700 addetti e un parco mezzi di 2.900 bus. Il trasporto commerciale invece contava 145 milioni di fatturato, 2 mila addetti e 1.734 bus di cui 1.251 noleggio con conducente, 378 scuolabus e 105 linee commerciali.
“Sul turismo si prevede di arrivare a 50 milioni di turisti in Toscana – ha aggiunto Francesco Palumbo, Direttore di Fondazione Sistema Toscana – Molti preferiscono arrivare ancora con la propria auto e per questo è necessario integrare piattaforme di vendita turistiche e pubbliche/private. Si tratta di un gap da colmare e su cui ci stiamo lavorando, così da avere dati e movimenti certi, nonché orari certi sia nelle grandi città come nei piccoli borghi. Per questo serve sicuramente uno sforzo maggiore, collaborando insieme e lavorando su dati informatici sui flussi turistici, così da modellare il servizio sulla base della domanda e seguirlo durante i suoi spostamenti. In questo il trasporto su gomma è un valore aggiunto da mettere a disposizioni del turismo”.