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Lotta all’usura, no agli usurai, un’alternativa esiste: i centri di ascolto. Al via la campagna di informazione

“Non sei solo con i tuoi problemi economici!” è lo slogan della campagna di informazione contro l’usura promossa dalla Fondazione Toscana per la Prevenzione dell’Usura Ets con il sostegno della Regione Toscana che si avvale di un numero verde, un indirizzo mail e 44 centri di ascolto sparsi in tutta la regione

- © arosoft/Shutterstock

“Non sei solo con i tuoi problemi economici!” è questo lo slogan della campagna di informazione contro l’usura promossa dalla Fondazione Toscana per la Prevenzione dell’Usura Ets con il sostegno della Regione Toscana.

Da 18 anni – ha detto il presidente Eugenio Giani durante la conferenza stampa di presentazione della campagna – la Fondazione toscana per la prevenzione dell’usura Ets svolge un’azione meritoria a fianco di quelle persone che, per situazioni di forte indebitamento, rischiano di cadere nelle mani di profittatori e usurai entrando in un vortice senza fine. Le conseguenze della pandemia, la crisi energetica, l’inflazione in crescita sono, infatti, condizioni che alimentano il rischio di sovraindebitamento . È quindi necessario che chi si trovi in condizioni-limite possa avere il necessario supporto. La Fondazione, con la sua rete diffusa nel territorio, può rappresentare un appiglio competente e sicuro per singoli, famiglie e micro imprese“.

I punti di forza della campagna

  • Un numero verde – 800.860.070 da fisso e 055.4385920 da cellulare
  • Un sito internet: nonseisolo.prevenzioneusuratoscana.it, accessibile anche dal sito www.prevenzioneusuratoscana.it.

Attraverso i vari canali attivati, le persone interessate potranno mettersi in contatto con i centri di ascolto presenti in tutte le province della Toscana e usufruire dei servizi gratuiti messi a disposizione dalla Fondazione.

I centri di ascolto – 44 in Toscana con una rete di 150 volontari  – sono aperti a persone, famiglie e micro imprenditori residenti o con sede in Toscana e contano sulla presenza di personale volontario, in gran parte ex dipendenti di banca con adeguate esperienze e professionalità, impegnati ogni giorno nell’assistenza e consulenza gratuita per aiutare chi non riesce ad accedere al credito bancario ordinario.

La Fondazione Toscana per la Prevenzione dell’Usura Ets, attiva dal 2004, con sede centrale a Siena, non eroga direttamente prestiti e sussidi ma fornisce alle banche convenzionate le garanzie necessarie per consentire alle persone interessate di accedere a forme di credito ordinario , quali prestiti rateali e mutui a condizioni agevolate per estinguere passività pregresse o fronteggiare spese necessarie e impreviste.

44 centri di ascolto

L’usura – ha spiegato Lelio Grossi presidente della Fondazione – vede come causa principale il sovraindebitamento e con il sovraindebitamento crescono anche i ‘nuovi poveri’, famiglie colpite da perdite del lavoro, cassa integrazione, cessazione dell’attività o altri motivi che portano le persone, e le micro imprese a non poter più fronteggiare impegni economici e finanziari assunti in passato in maniera attenta e responsabile. Questi – ha aggiunto – sono gli utenti che si rivolgono maggiormente ai nostri centri di ascolto: famiglie che si impegnano per trovare possibili soluzioni, mentre diverse famiglie in difficoltà temporeggiano ad affrontare i loro problemi sperando di ottenere contributi o sospensioni di pagamenti in scadenza senza valutare il rischio di aggravare la loro situazione fino al punto di cadere nelle mani di profittatori e usurai“.

Grossi ha poi rivolto un appello a famiglie e cittadini che si trovano in difficoltà economiche. Un appello per dire loro di non cadere nelle mani degli strozzini. Un appello perchè un’altra via esiste: “Mi rivolgo a queste persone, per dire loro di contattare i nostri centri di ascolto, dove troveranno persone disponibili e professionalmente preparate che possono aiutarli concretamente senza alcuna richiesta, spesa o commissione per il nostro intervento.

Guardando ai dati più recenti, i motivi che hanno portato soggetti in difficoltà economica a chiedere l’aiuto della Fondazione sono: lo stato di crisi dell’azienda (32%), seguito da sovraindebitamento per uso non corretto del denaro (27%), malattia propria o di familiari (12%), perdita o sospensione del posto di lavoro (10%), razionamento del credito da parte di intermediari finanziari (7%), separazione o divorzio (5%), difficoltà di accesso al credito (5%) e gioco d’azzardo (3%). Le persone che si rivolgono alla Fondazione sono soprattutto nella fascia di età 56 – 60 anni (22%) e over 65 (18%), seguiti dalle fasce più giovani.

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