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Usca negli alberghi sanitari e tamponi rapidi, così la Toscana affronta la nuova ondata

Bezzini (Sanità): “Vogliamo portare a 1.500 le camere negli alberghi privati per pazienti Covid paucisintomatici e dotarle di un’unità speciale di comunità assistenziale”. Più posti letto, più operatività della medicina territoriale e più tamponi rapidi per alleggerire le richieste di quelli molecolari

Medico a bordo ambulanza Covid - © Michele Squillantini

Portare a 1.500 in poche settimane le camere disponibili negli alberghi privati per pazienti Covid paucisintomatici, questo l’obbiettivo della Regione Toscana che porta avanti la strategia adottata dalla precedente legislatura con l’intento però, oltre che di aumentare il numero degli alberghi sanitari, di affiancare a ciascuno di questi un’unità USCA, le unità speciali di comunità assistenziale che operano in affiancamento ai medici di medicina generale direttamente sul territorio andando, di domicilio in domicilio, ad assistere i pazienti Covid .

“Dotando ogni albergo sanitario di una struttura USCA – ha spiegato l’assessore alla Sanità, Simone Bezzini – potremmo anche aumentarne la produttività. Oggi le Usca riescono a seguire non più di nove pazienti dovendosi spostare da un luogo ad un altro e dovendo ogni volta eseguire delle procedure molto lunghe (spostarsi, vestirsi, svestirsi, ecc). Se riuscissimo a costituire un blocco di una trentina o quarantina di camere in uno stesso albergo sanitario, l’unità presente potrebbe seguire tutti i pazienti in una sola giornata ”.

Si taglierebbero insomma i tempi che gli operatori Usca inevitabilmente impiegano negli spostamenti, nei passaggi legati a tutte quelle misure necessarie a garantire la loro e l’incolumità dei pazienti.

Attualmente sono 31 gli alberghi sanitari toscani così distribuiti: 18 nella Asl centro con 646 camere (446 già occupate); 10 nella Nord Ovest con 235 camere (132 occupate); 3 nella Sud Est con 56 camere (43 occupate).

Una misura che mira anche ad alleggerire la pressione sulle strutture ospedaliere, oggi in affanno a causa dell’aumento delle ospedalizzazioni: “Gli alberghi sanitari potranno ospitare pazienti paucisintomatici, persone che se curate bene potrebbero evitare l’ospedale”.

Ad oggi, stando a quanto emerge nel report sul monitoraggio della situazione italiana dell’Istituto Superiore di Sanità, il report, per intenderci, presentato dal Ministro Speranza per spiegare la divisione dell’Italia in tre aree a diversa criticità, il tasso di occupazione dei posti letto totali sia di terapia intensiva che di area medica in Toscana non desta particolari preoccupazioni: solo il 18% dei posti letto totali di terapia intensiva risultano occupati, ancora meno (il 17%) in area medica. E seppure questi due tassi risultano in aumento, l’Iss ritiene improbabile un’escalation di rischio nei prossimi 30 giorni .

Soltanto il 18% dei posti letto totali delle terapie intensive presenti in Toscana risultano ad oggi occupati

In questo momento solo lo 0,5 dei casi positivi registrati giornalmente in Toscana ha bisogno di un ricovero in terapia intensiva, tuttavia i contagi non accennano a diminuire e questo è un dato da tenere in forte considerazione.

Sempre a proposito del reperimento di strutture da destinare ad ospedali Covid, qualche giorno fa anche il presidente della Regione, Eugenio Giani, ha garantito massimo impegno di fronte all’aula del Consiglio, avviando una ricognizione sul territorio di edifici che potranno essere “qualcosa di più degli alberghi sanitari, qualcosa di meno del posto letto in ospedale“. Giani ha individuato nel Creaf di Prato, ex fabbrica, ex laboratorio per start up, noto ai pratesi anche per le vicende giudiziarie di cui è stato al centro, la struttura adatta ad ospitare negli oltre 2600 del lotto 2 400, ma forse anche 500, posti letto per pazienti Covid.

La ricerca del Governatore si è indirizzato in prima battuta sull’area di Firenze-Prato-Pistoia, area dove si registrano maggiori problematiche.

Sul fronte criticità da qualche giorno la piattaforma online della Regione per prenotare i tamponi è inutilizzabile. Una volta entrati con codice fiscale e numero della richiesta medica per il test, è impossibile fissare un appuntamento in uno dei 95 drive through aperti in Toscana: “Siamo spiacenti ma a causa dell’alto numero di richieste nessuna data è disponibile per il presidio selezionato”, è il messaggio che appare.

“Il problema è che i posti prenotabili, che variano dai 5 mila agli 8 mila al giorno, si esauriscono velocemente”, spiegano dal settore Sanità digitale della Regione Toscana. Dal 17 ottobre, giorno di messa online della piattaforma ad oggi, 7 novembre, sono state accolte (e quindi gestite con esame eseguito l’indomani alla richiesta) ben oltre 101 mila ricette per tampone molecolare e test rapidi.

Tamponi prenotati al 7 novembre

“Purtroppo – ha spiegato ancora l’assessore Bezzini intervistato su questo aspetto – il numero dei contagi non accenna a diminuire e questo porta con sé un enorme carico di lavoro per le strutture. Abbiamo invitato le aziende sanitarie a lavorare di più sui tamponi rapidi e non solo sui quelli molecolari su cui abbiamo raggiunto livelli importanti ”.

Più tamponi rapidi insomma (oggi se ne fanno circa 10 mila al giorno) che insieme alle centrali di tracciamento in partenza dovrebbero alleggerire anche il sistema di prenotazione online: “Stiamo facendo il possibile per irrobustire la presa in carico dei pazienti Covid da parte della sanità Toscana ad ogni livello non scaricando tutto sugli ospedali”, ha concluso infine Bezzini.

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