La preside di una scuola media pubblica della capitale della Florida, Hope Carrasquilla, è stata costretta a dimettersi dopo aver mostrato il David di Michelangelo ai suoi studenti nel corso di una lezione sul Rinascimento. Il motivo? Secondo alcuni genitori era un contenuto “pornografico”. La notizia è apparsa su diversi media statunitensi che hanno associato il fatto alla politica portata avanti dal governatore repubblicano DeSantis che vuole dare più potere di controllo alle famiglie e si mostra più ristrettiva rispetto a lezioni sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.
La docente si è così trovata di fronte ad un aut aut, dimissioni o licenziamento, da parte del presidente del board della Tallahassee Classical School, Barney Bishop, fervido sostenitore delle politiche educative di DeSantis, compresa la campagna contro “l’indottrinamento woke”: “I diritti dei genitori sono supremi”, ha detto Bishop che però si è rifiutato di ufficializzare il motivo delle dimissioni.
La preside si è detta convinta che tutto sia legato alla sua lezione su Michelangelo. Ma non solo: oltre al David, anche la Nascita di Venere del Botticelli o la Creazione di Adamo avrebbero causato scontento nei genitori.
La replica della Galleria dell’Accademia
“È una cosa assurda, la nudità non corrisponde alla pornografia”, ha subito reagito Cecilie Hollberg, direttrice della Galleria dell’Accademia, museo fiorentino che custodisce il David di Michelangelo. “Mi meraviglio di questi genitori, il David è il simbolo del Rinascimento che mette al centro dell’attenzione l’uomo nella sua perfezione così com’è stato creato da Dio. Il David è una figura religiosa, è l’espressione della nostra cultura europea, rinascimentale non ha proprio niente di pornografico”.
E spiega: “È un giovanotto nudo perché era un pastorello – aggiunge Hollberg -, la nudità non c’entra niente con la pornografia, la connessione tra queste due cose mi sembra impossibile. Il David è l’opera d’arte per eccellenza, così pulita, così sobria, chiara nella sua espressione. Per fare un’associazione con la pornografia bisogna avere una fantasia deformata”. Per Hollberg “bisogna capire cosa è stato fatto e detto” nella scuola, “ma se le cose stessero come sembra non c’è niente da discutere, stanno confondendo nudità con pornografia”.
L’opinione di Sergio Risaliti
Sergio Risaliti direttore del Museo Novecento di Firenze dalle pagine del quotidiano Repubblica.it ha aggiunto: “Di questo passo metteremo i ‘braghettoni’ al David di Michelangelo. Come venne fatto con i nudi del Giudizio Universale. Stessa sorte potrebbe accadere alla Venere del Botticelli, fino a mettere un reggiseno alla Danae di Correggio. La controriforma radicale che sta degenerando in America rischia di fare proseliti anche in Europa e presto, vista l’aria che tira, potrebbe scatenarsi in Italia. Sarà improbabile, perché da noi vorrebbe dire vietare ai minori l’accesso ai grandi musei, perfino nelle chiese dove a una Madonna o Maddalena esce fuori dalla veste il seno. Dovremmo coprire con un telo da mare anche il lato B della Sabina rapita? L’Ercole di Bandinelli, il Perseo del Cellini? Dove stanno i limiti alla decenza, chi decide la misura dell’osceno, secondo quali sacre e inviolabili motivazioni culturali o morali agiremo? Viene da chiedersi se le opere d’arte, i nudi in particolare, facciano paura perché sono immagini o c’è qualcosa di più. E poi sono più pornografiche le riproduzioni dei dipinti in rete o gli originali dal vivo? E che dire delle sculture a tutto tondo, di cui certe parti oltraggiose hanno la consistenza di cose fisiche da toccare? Però lo stesso attacco non lo subiscono affatto le pubblicità e certi siti in rete.
Abbiamo perso il senso della differenza tra eros e pornografia, qui sta il problema. Dietro queste censure si nascondono antiche credenze e paure, divieti e rimozioni. In poche parole l’arte non è solo immagine. Tra significante e significato c’è di mezzo un mare di profondità e complessità. Qualcosa di atavico e perturbante che non si può solo razionalizzare e governare con divieti. Questo fa paura, agita le coscienze, mette a disagio e disturba. Che fare allora con l’Origine du monde di Courbet, un primo piano del sesso femminile dipinto con lo stile di Caravaggio? L’arte ha un potere speciale che le viene dal suo essere presenza di un’assenza, qualche cosa di molto simile all’incarnazione, o transustanziazione. Ecco perché le opere d’arte da sempre subiscono attacchi, censure, vandalismi. Se ne vuole esorcizzare e annullare il magico potere, la innegabile e ingestibile capacità di seduzione e provocazione. Non serve ricordare che il David di Michelangelo è nudo perché vestito della grazia di Dio, che per Sant’Agostino il peccato è nell’occhio di chi guarda per capire il senso della nudità in Buonarroti. E non serve scrivere “ Ceci n’est pas une pipe”, per far capire che quello del David “non è un pene”.”
Un premio per la preside licenziata
Intanto il sindaco di Firenze Dario Nardella ha proposto di premiare l’insegnante americana Hope Carrasquilla. Nardella ha annunciato che vorrebbe invitare a Firenze la preside licenziata per portarla ad ammirare di persona la statua del David custodita nella Galleria dell’Accademia. Su Facebook ha scritto: “Un’insegnante della Florida è stata costretta a licenziarsi per aver mostrato agli studenti le foto del David di Michelangelo. Scambiare l’arte per pornografia è semplicemente ridicolo. Inviterò personalmente l’insegnante a Firenze per darle un riconoscimento a nome della città. L’arte è civiltà e chi la insegna merita rispetto”.