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Università di Pisa, borse di studio per studenti rifugiati: attivo il nuovo bando

L’Ateneo pisano partecipa al progetto internazionale legato ai corridoi umanitari. Le persone selezionate proseguiranno in Italia, per due anni, il proprio percorso accademico

Studiare - © Amnaj Khetsamtip

Ripartono dal primo marzo i nuovi bandi per le borse di studio messe a disposizione da 39 Università italiane – tra cui l’Università di Pisa –  per dare la possibilità a 67 rifugiati di proseguire il loro percorso accademico in Italia frequentando un programma di laurea magistrale della durata di due anni. L’iniziativa rientra nella sesta edizione del progetto Unicore – University Corridors for Refugees. Gli studenti sono ora rifugiati in Kenya, Mozambico, Niger, Nigeria, Sudafrica, Tanzania, Uganda, Zambia e Zimbabwe e dopo la selezione arriveranno in Italia a settembre 2024.

L’Ateneo pisano accoglierà uno di questi studenti, sostenendolo con una borsa di studio di 24 mesi. Inoltre, si farà carico dei costi del biglietto aereo e delle spese di iscrizione al servizio sanitario nazionale. “Partecipare al nuovo Progetto 6.0 è un atto necessario nel percorso intrapreso per continuare ad essere un Ateneo fortemente inclusivo – commenta Giovanni Federico Gronchi, prorettore per la Cooperazione e le relazioni internazionali dell’Università di Pisa. Già nel 2020, l’università ha accolto due studenti rifugiati, Mehari e Tesfalem, provenienti dall’Etiopia che hanno concluso brillantemente il loro percorso di laurea.

Il programma University Corridors for Refugees è coordinato da UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, ed è reso possibile grazie alla collaborazione con partner quali il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Caritas Italiana, Diaconia Valdese, il Centro Astalli, Fondazione Finanza Etica e Gandhi Charity.

Secondo le stime UNHCR, in media le persone costrette a fuggire da guerre e persecuzioni rimangono in esilio per circa 20 anni. Il 76% dei rifugiati nel mondo vive in paesi a basso e medio reddito dove mancano le opportunità per ricostruire il proprio futuro. Per quanto riguarda l’accesso all’istruzione, infatti, i dati globali rimangono drammatici: solo il 6% dei rifugiati ha accesso all’istruzione terziaria contro il 40% della popolazione non rifugiata.

Il bando chiuderà il 15 aprile 2024.

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