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Unesco, primo ok alla candidatura delle ville-fattoria del Chianti Classico

Via libera alla verifica preliminare dell’iscrizione alla lista del Patrimonio Mondiale. La soddisfazione della Regione e del Ministero

Villa Calcinaia

La strada è ancora lunga ma il paesaggio del sistema delle ville-fattoria del Chianti Classico compie un passo d’avvicinamento verso l’iscrizione nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco. Il consiglio direttivo della commissione nazionale italiana per l’Unesco ha ricevuto il primo ok alla candidatura italiana.

Ora la proposta sarà valutata e se arriverà un esito positivo da parte degli organi consultivi, sarà ufficialmente trasmessa entro il 1 febbraio 2027 al Centro per il Patrimonio Mondiale Unesco. La valutazione, se tutto andrà bene, arriverà nel 2028.

Il progetto promosso dalla Regione Toscana

Il progetto, coordinato dal ministero della Cultura attraverso l’Ufficio Unesco del Segretariato generale, è stato promosso dalla Regione Toscana e sostenuto dalla Fondazione per la Tutela del Territorio del Chianti Classico. Le attività di scambio con l’Unesco sono state assistite dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale.

La candidatura si inserisce nella categoria dei paesaggi culturali, “creazioni congiunte dell’uomo e della natura”, così come definiti all’articolo 1 della Convenzione. Il paesaggio del sistema delle ville-fattoria del Chianti Classico fotografa le tappe della pianificazione territoriale nelle terre del Gallo Nero tra i secoli XVI e XIX.

Il paesaggio del sistema delle ville-fattoria del Chianti Classico

Sette i comuni distribuiti su due province, Firenze e Siena, e un’area di circa 54.000 ettari. Un territorio integro e di grande bellezza, una testimonianza eccezionale del processo di rinnovamento che, avviato a partire dal XVI secolo, ha dato luogo ad un nuovo sistema insediativo agricolo efficiente e sostenibile.

Ancora oggi si susseguono tra vigne e colline circa 150 ville-fattoria coerenti con l’organizzazione produttiva unitaria della villa-fattoria. L’obiettivo di queste strutture era di ottimizzare la produzione agricola, migliorare le condizioni della popolazione residente e sviluppare l’economia locale.

Un sistema che ha preservato il sistema agroforestale attraverso i secoli fino ad oggi. Un’organizzazione insediativa agricola che raggiunse la perfezione nel XVIII secolo grazie al contributo dell’Accademia dei Georgofili, fondata a Firenze nel 1753.

Le reazioni del ministero e della Regione

È una candidatura che valorizza un paesaggio identitario della nostra nazione, che ha il pieno sostegno del ministero della Cultura” dichiara il ministro Gennaro Sangiuliano a margine della decisione.

Il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo accoglie con soddisfazione la “bella notizia”. “Si tratta di una candidatura, promossa inizialmente dalla Regione – spiega Mazzeo –, che ha per noi un significato particolare perché consente di valorizzare uno dei paesaggi storicamente più identitari e una delle immagini più famose della Toscana nel mondo. Una vera e propria icona globale non solo della bellezza paesaggistica che esprime, ma anche di un concetto più largo di armonia tra uomo e natura, sostenibilità ed eccellenza nella produzione enologica”.

Gli obiettivi della Fondazione per la tutela del territorio

Da oggi, dunque – conclude il presidente –, saremo al fianco del Chianti, dei suoi comuni e dei suoi sindaci nella speranza di poter tagliare, insieme, un nuovo, prestigioso traguardo”.

Con l’iscrizione nella lista del Patrimonio Mondiale, commenta la presidente della Fondazione per la Tutela del Territorio del Chianti Classico, Tessa Capponi Borawska si vuole “preservare un territorio magico come il Chianti Classico alle generazioni future. Questa la nostra ambizione più forte”.

Dopo solo un anno dall’iscrizione in Tentativ List il nostro lavoro scientifico, metodico, scrupoloso è stato premiato permettendoci di superare questo passaggio essenziale. Da domani saremo al lavoro con rinnovato entusiasmo ed impegno per ottenere il riconoscimento che questo territorio, straordinariamente denso di valori culturali da preservare, merita” dichiara la presidente.

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