Il 18 e 19 aprile al Teatro delle Arti di Lastra a Signa arriva lo spettacolo “Una Tempesta” che è frutto di un laboratorio teatrale e musicale che la Compagnia Teatro popolare d’arte ha condotto la scorsa stagione con i detenuti del Carcere dell’isola di Gorgona, con il sostegno della Regione Toscana.
L’isola è il teatro nel quale si ricrea una vita nuova fondata sulla riconciliazione con il proprio passato. L’isola è il regno dei suoni e della musica, della parola riabilitata nella forma e nei contenuti
Il regista di Gianfranco Pedullà , con la collaborazione musicale di Francesco Giorgi e il contributo attoriale di Chiara Migliorini, Anita Donzellotti, Giacomo Falai e Vincenzo Infantino, presenta l’allestimento scenico dedicato alla Tempesta, ultima grande opera di Shakespeare, ambientata su un’isola come ultimo episodio della Trilogia Il Teatro del Mare.
Il primo episodio della Trilogia, Ulisse è stato premiato dall’Associazione Nazionale critici del teatro, dalla rivista Catarsi e da Teatri delle diversità, quale migliore spettacolo di teatro sociale nel 2020 in Italia. Nel 2022 è stato realizzato il secondo episodio Metamorfosi, ispirato all’omonimo testo di Ovidio.
Il terzo episodio “Una Tempesta” esplora il rapporto fra uomo e natura intesa come natura esterna ma anche natura interiore.
“Abbiamo realizzato uno spettacolo sui miti del Mediterraneo, in forma itinerante nell’isola che, così, ha assunto essa stessa una forma simbolica, divenendo un grande palcoscenico – dice il regista Gianfranco Pedullà – in questa stagione i detenuti escono dall’isola e salgono sul palco per ricreare quella esperienza tragica e comica al tempo stesso, come la vita, di cui ci sforziamo di scomporre e ricomporre le tempeste che tutti dobbiamo attraversare”.
La storia
La Tempesta racconta la vicenda dell’esiliato Prospero, il vero duca di Milano, che trama per riportare sua figlia Miranda al posto che le spetta, utilizzando illusioni e manipolazioni magiche.
Mentre suo fratello Antonio e il suo complice, il re di Napoli Alonso, stanno navigando sul mare di ritorno da Tunisi, il mago invoca una tempesta che rovescia gli incolumi passeggeri sull’isola. Q
ui Prospero opera (con le sue arti magiche) una messa in scena che fa convergere tutti i suoi avversari nella dimora del suo naufragio seguito alla cacciata da Milano. Qui ristabilisce una giustizia umana, riparatrice, senza vendetta.
L’isola è il teatro nel quale si ricrea una vita nuova fondata sulla riconciliazione con il proprio passato. L’isola è il regno dei suoni e della musica, della parola riabilitata nella forma e nei contenuti. L’isola è tragica e comica, come tutti noi, che ci sforziamo di scomporre e ricomporre le tempeste che la vita ci obbliga ad attraversare. L’isola è un grande teatro
Le scuole sull’isola di Gorgona
A maggio gli studenti di alcune scuole della città metropolitana assisteranno sull’isola di Gorgona all’esperienza immersiva, in cui il pubblico è coinvolto, isolato dal resto del mondo, e calato in una singolare dimensione teatrale.
L’idea è quella di replicare l’esperienza di questi anni che dal 2020 ha visto crescere il progetto e invitare il pubblico a prendere il traghetto ‘Superba’ dal porto di Livorno e sbarcare nell’isola, per assistere allo spettacolo, seguito da un rinfresco e da un incontro con la Compagnia, per poi ripartire verso la terraferma.