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Una scoperta straordinaria a Piombino: tombe e scheletri emergono dalla spiaggia di Baratti

Sono due le tombe portate alla luce dalla piccola trincea realizzata a pochi metri dal Parco Archeologico, oltre ad una struttura riferibile ad una tomba a incinerazione

Sotto pochi centimetri di sabbia nella splendida spiaggia del Golfo di Baratti nel comune di Piombino riemerge l’antica necropoli etrusca più tarda di Populonia, ossa e teschi che risalgono al terzo secolo avanti Cristo.

La scoperta straordinaria è avvenuta durante lavori per tubazioni dell’acqua. Gli scavi a cura di Past in Progress con la direzione di Andrea Camilli sono programmati fino ad agosto con un cantiere didattico in collaborazione con gli studenti dell’Università.

I ritrovamenti

Sono due le tombe portate alla luce dalla piccola trincea realizzata a pochi metri dal Parco Archeologico, oltre ad una struttura riferibile ad una tomba a incinerazione.

La tomba 1 portata alla luce grazie a Carolina Megale e Martina Fusi, si costituisce da una fossa a forma rettangolare realizzata nella terra e rivestita da lastre di pietra di reimpiego, probabilmente recuperate da strutture più antiche.

All’interno la tomba custodiva uno scheletro forse di una donna, con ancora gli oggetti personali come uno spillone per capelli, mentre la parte restante del corredo risulta rubata dai tombaroli.

Anche la seconda tomba risultava violata, con le lastre che la componevano distrutte ed all’interno solo pochi frammenti dello scheletro del defunto.

La terza tomba, realizzata anch’essa con elementi di riuso, aveva una forma squadrata e conteneva i resti combusti del defunto. All’interno sono stati scoperti frammenti di ceramica riferibili all’epoca romana e un raro frammento di vetro blu, forse di una coppa di vino con una traccia di scritta, in alfabeto greco e latino, dell’artigiano che l’ha realizzata nel I secolo d.C., ovvero “Artas di Sidone”.

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