Utilizzare i droni per il monitorare le dune e la costa, le aree bruciate, i cumuli di rifiuti, i fiumi lo stato delle cave. Sono alcuni degli obiettivi che una flotta di droni, circa 70 esperti, si sono dati nel corso della seconda esercitazione italiana del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente. Le aree coinvolte in questa occasione sono gli ambienti costieri nel comune di San Rossore, i Monti Pisani e alcune cave dismesse nella zona di Monsummano.
La Regione Toscana ha messo a disposizione degli enti locali la sua “3D data”, la piattaforma gratuita che raccoglie ed utilizza i dati raccolti dai droni. Secondo l’assessore regionale alle infrastrutture digitali, si tratta di un supporto tecnologico che pone la Toscana all’avanguardia in Italia. La piattaforma sintetizza l’esperienza di una sperimentazione di due anni si affianca alla piattaforma per i big data regionali Smart Region e a Dati.Toscana.It utile per la pubblicazione di open data.
I droni come strumento per difendere l’ambiente
I droni vengono utilizzati in campo ambientale per la mappatura delle trasformazioni del territorio e degli habitat, nell’ambito del monitoraggio delle acque superficiali e della qualità dell’aria, come supporto a ispezioni di impianti o all’individuazione di illeciti ambientali quali scarichi e abbandoni di rifiuti.
L’elevato dettaglio delle informazioni rilevate e la capacità di agire soprattutto nei contesti ambientali di difficile accessibilità, rendono questo strumento sempre più utilizzato. Tra gli obiettivi del confronto, la possibilità di integrare questo tipo di monitoraggio con i dati e prodotti di osservazione satellitare della Terra, quali quelli messi a disposizione dal programma europeo Copernicus.