Si apre a Palazzo Medici Riccardi a Firenze The World in Florence, il primo Festival delle espressioni culturali del mondo ideato e organizzato dal Movimento Life Beyond Tourism – Travel to Dialogue in collaborazione con il Centro Studi e Incontri Internazionali e il partner tecnologico Europromo, promosso dalla Fondazione Romualdo Del Bianco, sotto l’Alto Patronato del Parlamento Europeo.
Quella che si svolgerà tra il 24 e il 28 novembre a Firenze è la prima di cinque edizioni che puntano a valorizzare l’attrattività internazionale dei territori trasformando il turismo in ospitalità per l’inclusione, la solidarietà e il dialogo interculturale.
L’evento coinvolge i territori del mondo in un racconto di storytelling dei luoghi per farli conoscere in maniera diversa, attraverso le descrizioni e i consigli di coloro che li abitano: i residenti.
Dall’Azerbaijan al Camerun, passando per Cina, India, Georgia, Giappone, Russia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Kosovo, Lituania, Polonia, India e Italia: oltre 45 territori nel mondo si racconteranno nell’arco di due giornate il 25 e 26 novembre tra interventi live e collegamenti da remoto.
Rappresentanti delle Istituzioni, ricercatori, docenti internazionali si alterneranno nello storytelling culturale. Previsti anche quattro keynote speakers, incaricati di tracciare le linee della ripresa del settore del viaggio post-Covid, a partire da studi, ricerche e stime previsionali.
Gli stessi territori saranno inoltre protagonisti di una mostra fotografica interattiva che resterà visitabile nella Galleria delle Carrozze dal 25 al 28 novembre. Grazie a pannelli dotati di tecnologia NFC i visitatori potranno aumentare l’esperienza online, scoprendo curiosità e approfondimenti sul web, sperimentando così in anteprima il funzionamento dei Luoghi Parlanti studiati e realizzati dal Movimento Life Beyond Tourism – Travel to Dialogue.
Il programma continuerà a crescere. The World in Florence viaggerà nel mondo per ritornare a Firenze coinvolgendo 100 paesi nell’edizione 2025, a cinque anni dalla ‘scadenza’ dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, che invita a immaginare città più umane e creative.
