Un po’ palombaro, un po’ cantiniere: Andrea Montrone, sommozzatore di professione e istruttore subacqueo, è riuscito ad ottenere la concessione di una piccola area marittima (per la precisione 400 metri quadrati) al largo della spiaggia di Cala di Forno, nel comune di Magliano in Toscana. Cosa ci farà? Semplice: proprio sott’acqua, all’interno di apposite gabbie zincate, ha pensato di far fermentare prosecco e spumante. Insomma, le cosiddette “bollicine”.
“So di non essere il primo a sperimentare questa procedura – ci racconta Andrea Montrone che, originario di Roma, vive a Talamone ormai da vent’anni –. Esempi così se ne vedono in tutto il mondo. Io ho preso spunto dall’azienda vinicola Bisson che ha creato una cantina nei fondali marini lungo le coste di Portofino. Ma rispetto a loro, che prendono e mettono le bottiglie di prosecco in profondità, io le tengo a circa 15 metri: in questo modo, tutto il movimento del mare viene assorbito dalle bottiglie. Ciò produce un rimescolamento continuo che esalta il profumo del vino, elimina eventuali effetti dei solfiti e abbassa leggermente l’acidità”.
Montrone, appassionato di abissi, ha iniziato sei anni fa a condurre studi e ricerche, mettendo qualche bottiglia in fondo al mare. Con il tempo l’idea della “cantina sommersa” si è fatta sempre più concreta e ha dato il via all’iter burocratico, chiedendo la concessione demaniale al Comune di Magliano; successivamente anche la Regione Toscana ha rilasciato l’autorizzazione all’inabissamento e sono state condotte tutte le analisi dei materiali che sarebbero andati in acqua.
“Nella mia cantina custodisco solo bollicine, bottiglie di prosecco e spumante che vengono affinate dalle correnti marine – continua l’ideatore –. La cosa più bella è che, una volta riemerse, queste bottiglie sono delle opere d’arte. Ognuna è unica e irripetibile: a volte sul vetro si attaccano conchiglie, coralli e ostriche. Ripeto: il prodotto interno rimane inalterato, anzi, gode di diversi benefici, come la temperatura e la pressione subacquea. È la bottiglia che, invece, diventa un vero tesoro”.
Già apprezzato dai sommelier, questo vino adesso è pronto a soddisfare una clientela limitata e selezionata: “Stiamo cercando di costruire una rete di soggetti (ristoranti, golf club, eventi velici) che potrebbero essere interessati a questo prodotto di nicchia; al momento, infatti, posso occuparmi dell’affinamento di una ristretta quantità di bottiglie.
Non sono un produttore quindi sono aperto a qualsiasi azienda che voglia prenotare il suo spazio subacqueo per far maturare le sue etichette”.
A breve, verrà messo online anche un sito web con uno spazio di e-commerce che consentirà ai winelover (e – perché no – agli amanti del profondo blu) di prenotare la propria bottiglia di prosecco in una confezione personalizzata: solo allora, ci si potrà concedere un flûte per un brindisi dedicato al mare.