Produzione dimezzata per la campagna olivicola 2021. A tenere in questa annata decisamente sotto tono solo l’olio certificato che comunque registra un risultato negativo e si attesta a un 30% in meno. Muove da queste premesse la strategia della Regione Toscana per salvaguardare il comparto. “Tutelare e promuovere la qualità significa anche fronteggiare la fragilità che accompagna in modo inevitabile ogni valore – sottolinea la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – Per questo la Regione è attiva al fianco della filiera olivicola con un piano di rilancio nato e pensato proprio per contrastare i punti deboli del settore olivicolo toscano, che si chiamano: cambiamenti climatici, debolezza del sistema irriguo e rischio falsificazione”.
La Saccardi ha commentato l’andamento della campagna olivicola 2021 insieme ai rappresentanti del Consorzio Olio Toscano IGP che con un attenzione particolare al discorso dell’olio certificato. “Un dato quest’ultimo – ha sottolineato Saccardi – che testimonia che i produttori hanno percepito l’importanza della certificazione e sicuramente il brand “Toscana” rappresenta un aiuto concreto alla valorizzazione”.
“Siamo consapevoli – ha quindi proseguito Saccardi – dei problemi che dal punto di vista commerciale sta attraversando adesso il settore nel suo complesso a causa della produzione ridotta. Proprio per questo siamo vicini alla filiera e abbiamo avviato da un anno e mezzo un piano di rilancio che dal vivaista alla tavola dà una sferzata tutta nuova al settore. Non solo, sappiamo che l’aspetto dell’irrigazione è un problema impellente e per questo è già all’ordine del giorno della nostra agenda e stiamo lavorando per portare migliorie e ottimizzare”.
Una campagna di informazione agli operatori per fornire gli strumenti adeguati con cui accedere ai fondi PNRR, contratti di filiera per irrobustire la meccanizzazione della raccolta e l’ammodernamento dei frantoi, aiuti e iniziative di promozione. E ancora, l’attivazione di misure del PSR che aiutino gli olivocoltori a piantare nuovi oliveti, a realizzare magazzini, frantoi e punti vendita; iniziative per stimolare i giovani a intraprendere la strada dell’olivicoltura e scongiurare l’abbandono di realtà preziose: tutte queste sono le frecce all’arco del rilancio intrapreso.
“La rivoluzione dell’olio – ha concluso Saccardi – deve partire dai nostri operatori, che sono i protagonisti di una storia che fa parte del nostro DNA, ma la Regione deve e vuole stare al loro fianco. Solo così potremo proteggere al meglio uno dei simboli più forti e più identitari del nostro territorio”.