Dicembre è il primo mese freddo dell’anno e allora ben vengano i concerti a scaldarci un po’ il cuore. L’Orchestra della Toscana non si ferma e anzi viaggerà in tutta la regione per portare proprio a tutti la sua musica.
Primo appuntamento con il Quintetto di Ottoni dell’ORT e Trio Jazz che accompagnano la voce di Mya Fracassini nella musica di Lucio Battisti, il 5 dicembre a Castagneto Carducci, Teatro Roma. A metà mese prosegue il calendario con il quartetto d’archi ORT Florentia ospite al Teatro Dante di Sansepolcro il 14 dicembre.
Il 19 dicembre a Reggello arriva l’esplosivo lo spettacolo ideato e scritto dall’attore trasformista Alessandro Riccio, Gli anni Verdi. Si tratta della terza collaborazione tra Riccio e l’ORT, qui coinvolta in un ensemble di archi e fiati. Uno spettacolo coinvolgente e spassoso, nel quale musica, storia e comicità trovano un accordo perfetto. Alessandro Riccio veste i panni di Giuseppe Verdi, assapora la ricerca storica e la fa rivivere con leggerezza e affetto in una messa in scena adatta a ogni tipo di pubblico.
Torna anche l’Opera nella nuova produzione e allestimento a firma della Fondazione Teatro Goldoni di Livorno, del dramma lirico di Pietro Mascagni, Il piccolo Marat, che ebbe la sua première al Teatro Costanzi di Roma il 2 maggio 1921 ed oggi è titolo di rara rappresentazione. Regia di Sarah Schinasi, scene e costumi di William Orlandi, dirige l’ORT (in buca) Mario Menicagli. Doppia data il 10 e il 12 dicembre al Goldoni di Livorno.
Chiudono il mese le festività natalizie e come da tradizione non può mancare l’appuntamento con il Concerto di Natale dell’ORT, programmato il 24 dicembre (ore 17.00) al Teatro Verdi di Firenze. Sul podio il ritorno di Nil Venditti, giovane promessa italo-turca su cui l’ORT ha scommesso da un paio di stagioni affidandole l’incarico di direttore ospite principale. Alla Turchia lei si rivolge, presentando le Symphonic Dances (2015) di Fazil Say, pianista e compositore geniale che ha subìto sulla sua pelle le vessazioni di un regime autoritario pretestuosamente fondato sul dogmatismo religioso.
Completano il programma due ouverture da opere buffe rossiniane (La Cenerentola e Il barbiere di Siviglia) e il Concerto per violino di Mendelssohn. Lo suona la russa Alina Ibragimova, classe 1985, una che si è formata in due scuole che sfornano talenti superlativi, la Gnesin di Mosca e la Yehudi Menhuin in Inghilterra. Prima di approdare al Verdi, la produzione fa tappa a Figline (18 dic), Poggibonsi (21 dic), Piombino (22 dic), Pescia (23 dic).
Infine la Fondazione ORT conferma anche per il 2022 il Concerto di Capodanno, momento di musica pensato per un pubblico ampio che vuole trascorrere piacevolmente il pomeriggio del 1° gennaio (ore 17.00) al Teatro Verdi di Firenze.
Un programma adatto all’occasione ma insolito, originale, che mette insieme valzer e arie d’opera. I valzer non sono quelli che ci si aspetterebbe, ovvero quelli viennesi, ma bensì quelli di Čajkovskij tratti dai balletti che tutti conosciamo: Bella addormentata, Il lago dei cigni, Lo schiaccianoci da cui il celebre Valzer dei fiori. Le Arie sono quelle delle “donne mozartiane”, Donna Anna, Susanna, Despina interpretate dalla voce della giovane soprano genovese Benedetta Torre. Sul podio Francesco Ivan Ciampa.