Dietro ogni cucciolo della Scuola Cani Guida di Scandicci c’è una storia di altruismo, amore e generosità. Racconti e ricordi emergono durante l’annuale Open Day dell’istituto alle porte di Firenze. Ogni anno tante le famiglie che scelgono di aiutare la scuola accogliendo in casa un cane di pochi mesi: deve imparare a socializzare, abituarsi a strade e centri affollati, vincere talvolta paure. Solo così potrà poi accompagnare chi non ci vede e confida su quegli occhi a quattro zampe: un aiuto in grado di renderlo più autonomo di un bastone.
Una storia partita negli anni Venti
L’avventura della Scuola Cani Guida di Scandicci parte il 25 settembre 1929: l’istituto, fino agli anni Sessanta del Novecento, aveva la sua sede in via del Gignoro a Firenze. Iniziò ad operare con la consegna dei primi tre cani: Weminne, Edda ed Iris. Nel 1979 la scuola, come la stamperia Braille che produce senza finalità di lucro testi per non vedenti, è passata alla Regione, mantenendo il carattere nazionale.
Oggi l’istituto è il più antico in attività, assieme all’americana “Seeing Eye”. Una scuola unica, la sola pubblica in Italia.
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Da cuccioli a cani guida per i non vedenti
Nel corso di oltre 90 anni tanti sono stati gli amici a quattro zampe allevati, addestrati e consegnati in tutti questi anni. Rispondono ai nomi di Giove o Pepe, Socrate e Nicole, Giava, Otto ed Alderica, diventati figurine di un album come eroi a quattro zampe.
Gli ultimi arrivati sono Bob e Tabacco, i due cuccioli più piccoli all’Open Day della Scuola Cani Guida du Scandicci: due labrador neri grandi poco più di un peluche che da poco hanno iniziato il loro percorso in famiglia. “Qui cresciamo, giochiamo, impariamo e scopriamo il mondo – racconta una pannello – Pronti poi a lavorare”.
A lavorare come Ido, sette anni, che con il suo istruttore mostra come il cane impari ad evitare passaggi ed ostacoli: per lui magari non sarebbero un problema ma per la persona che accompagna sì. “Per addestrarli – raccontano alla scuola – ci sono solo due cose da tenere in mente: ignorarli quando fanno qualcosa che non va e premiarli invece quando fanno la cosa giusta affinché la rifacciano: con un croccantino, con una carezza o con un giochino”. Si chiama “addestramento gentile”.
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Come diventano cani guida
“Tutti – dicono – sono in grado di diventare cani guida. Non è questione di intelligenza quanto di paura ed ansia e per vincerle sono essenziali i primi mesi in famiglia”. La scelta è importante che sia condivisa con tutta la famiglia, perché ogni componente deve fornire al cane attenzione. “Gli insegniamo a girare sicuro per le strade della città o a salire sul bus e la tramvia” aggiunge un’altra coppia. I cani vanno infatti esposti al maggior numero di esperienze possibili nell’anno di affido, in modo che poi non le vivano con terrore.
Quasi tutti i cani nascono nella scuola di Scandicci, che ha fattrici selezionate. A volte arrivano pure dall’esterno, regalati, come i dodici attesi per dicembre. Le razze prescelte sono labrador e golden retriever, le più mansuete. Anche i pastori tedeschi sono perfetti, ma si affezionano più di altri alle famiglie: dopo l’anno di addestramento sarebbe un problema. Inoltre a volte i pastori tedeschi fanno paura in chi li incontra per strada.
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Guido, 68 anni, fiorentino, racconta di Iago, il golden retriever di otto mesi che dal 24 aprile ha in affido. “Quando tra un anno dovrò lasciarlo e tornerà alla scuola, per poi dopo un ulteriore addestramento di sei mesi essere consegnato ad una persona non vedente, so che piangerò. Ma è come un figlio, che a diciotto o venti anni va a fare la sua vita. E sarò orgoglioso e contento di averlo ben educato” conclude.
C’è chi è al quinto cane in affido e due se li è tenuti: dopo un anno, non tutti i cani superano l’esame per proseguire il percorso per cani guida. Nel tempo ha pure intrecciato amicizie anche con i non vedenti a cui il loro piccolo è stato consegnato. C’è chi è alla prima esperienza. C’è chi medita di volerci provare.
La scuola al fianco dei volontari
“Certo – confidano alcuni affidatari – ci possono essere anche momenti difficili. Ma la scuola è sempre al tuo fianco”. I cani in affido periodicamente vi fanno ritorno, seguiti dagli istruttori. Anche per questo il distacco dalla famiglia, per gli amici a quattro zampe, non è mai traumatico.
“La scuola assiste gli affidatari in tutto – spiega Massimo Bugianelli, responsabile della scuola -: ciotola, cibo, cure veterinarie, medicinali, guinzaglio e qualsiasi altro possa essere utile al cane”.
Ogni anno possono essere addestrati e consegnati da 24 a 26 cani. Cinque amici a quattro zampe sono adesso in consegna ad altrettanti non vedenti e a maggio partirà un corso per altri dieci cuccioli. “Avere un cane guida necessita impegno – aggiunge – e le prime settimane sono le più impegnative perché bisogna imparare a fidarsi, ma rende più autonomi di un bastone”.
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La scuola in ogni caso continua a seguire il cane anche dopo la consegna al non vedente e qualora qualcosa non andasse per il verso giusto può riprenderlo in ogni momento. Ne rimane infatti proprietaria: anche per regalare al quattrozampe, a’ fine carriera’, una sistemazione adeguata per godersi la pensione.
Per chi vuole avvicinarsi a questa esperienza le porte della Scuola Cani Guida in via dei Ciliegi 26 a Scandicci sono spalancate, dal lunedì al sabato fino alle 13. Per candidarsi all’affido basta riempire un modulo, anche on line. Per informazioni si può chiamare lo 055.4382855.