1-Emma Nolde, “Dormi”
Il debutto della giovanissima cantautrice toscana Emma Nolde, classe 2000, è stato acclamato dalla critica come uno degli esordi più sorprendenti nella musica italiana. Con soli due dischi Emma Nolde è già considerata una delle voci più eccezionali della sua generazione. “Dormi” il suo secondo lavoro esprime i due apici di Emma: da una parte ballad che spezzano il cuore nella loro sincerità, dall’altra canzoni esplosive in cui la cantante non ha paura di osare e mettersi a nudo con coraggio e autodeterminazione. Forza e delicatezza.
2-Le Pietre dei Giganti, “Veti e Culti”
C’è una misteriosa figura nera incappucciata che si staglia sulla copertina di “Veti e culti”, il nuovo album de Le Pietre dei Giganti. La band, fondata a Firenze da Lorenzo Marsili (voce e chitarre) e Francesco Utel (chitarre, tastiere e voce) e completata da Francesco Nucci (batteria e percussioni) e Niccolò Pizzamano (basso) ha realizzato un piccolo gioiello di psichedelia, stoner e heavy-rock con un‘energia selvaggia e primordiale.
3-Rooms by The Sea, “Rivers and Beds”
Gli appena ventenni Rooms by The Sea,Teresa Rossi (voce, chitarre) e Lapo Querci (tastiere), ai quali si sono aggiunti Elena Collina (batteria, percussioni, cori) e Mattia Papi (basso, cori) scoperti grazie alla partecipazione al Rock Contest del 2021, hanno realizzato uno dei dischi dell’anno. “River and Beds” modella sapientemente una dimensione sonora originale e personalissima partendo da riferimenti folk, indie rock e pop, con testi in lingua inglese intimisti e malinconici. Giovani sì ma già maturi e con le idee ben chiare in testa.
4-Valeria Caliandro, “Miniature”
La cantautrice pratese Valeria Caliandro nel suo ultimo disco “Miniature” prosegue il viaggio alla scoperta di se stessa. Un ricerca che da “Immacolato caos” il suo primo disco sotto lo pseudonimo Vil Rouge si interroga sul mondo delle relazioni, sul rapporto tra la colpa e il coraggio di sognare, intrecciando voce, pianoforte, synth, archi e percussioni. Elegante.
5-Alessandro Fiori, “Mi sono perso nel bosco”
Immerso nella natura pistoiese, lontano dal caos della vita moderna, vive Alessandro Fiori un musicista-eremita che realizza capolavori veri. Il suo ultimo disco “Mi sono perso nel bosco” che giunge a sei anni dal bellissimo “Plancton” è un disco d’amore. Amore in ogni sua forma e tempo, esplorato in ogni sua sfumatura e momento. Dodici canzoni, scritte per la maggior parte al pianoforte, che tratteggiano un microcosmo personale, raccontato con delicatezza e poesia.
6-Giorgio Mannucci, “Scoprire”
Da Livorno con furore Giorgio Mannucci ha da pochissimo pubblicato il suo ultimo disco “Scoprire”. Atmosfere e sonorità che ricordano Lucio Dalla, con la spuma delle onde nel cuore e il vento in faccia per un disco fatto di quella leggerezza di cui sono fatte le passeggiate in riva al mare, anche d’inverno. Noi ci siamo innamorati della canzone che chiude l’album dedicata alla sua canina “Pimpa”.
7-Volpe, “Apocalissi tascabili”
Nicola Gaddi in arte “Volpe” è un cantautore originario delle magiche terre della Garfagnana. “Apocalissi Tascabili” è il suo album di debutto che si muove sul doppio binario del rock-pop e dell’elettronica grazie anche alla collaborazione con Valentino Monti e Lorenzo Bertoni. Volpe è un talento raro, pronto ad esplodere, sentiremo ancora parlare di lui.
8-Cecco e Cipo, “Con permesso”
Con oltre 6 milioni di stream su Spotify e centinaia e centinaia di concerti in tutta la penisola, Cecco e Cipo hanno conquistato il pubblico durante le audizioni dell’ottava edizione di X-Factor con una performance irriverente e cliccatissima. Anticipato dai singoli “Ancora un’altra volta” e “I due eschimesi dell’isola di Baffin”, l’album “Con Permesso” ha inaugurato una nuova stagione compositiva per il duo. Un album che consegna 10 brani figli di una poetica portata avanti sempre con lo stile sincero, acuto e mai banale del duo. La loro intervista è uno dei video più visti nel canale YouTube di intoscana.it. Una sola domanda ci facciamo: si ricorderanno di noi quando diventeranno famosi?
9-Nicolas Zullo, “Credendoti montagna”
Il 2022 ha visto il debutto di Nicolas Zullo un songwriter di Viareggio che ha pubblicato “Credendoti montagna”. L’album, che si è avvalso della supervisione artistica di Alessandro Fiori si muove tra folk-pop e psichedelia e persegue la volontà di indagare la dimensione onirica dell’essere umano e il suo inestimabile valore. Un sogno in un sogno, in un sogno…
10-Hate Moss, “Nan”
Tina e Ian in arte Hate Moss si sono incontrati nel 2017 a Londra dove hanno deciso di avviare un’etichetta indipendente, la Stock-a Production, un collettivo con l’obiettivo principale di supportare artisti emergenti. La loro collaborazione si è trasformata in un progetto musicale nel 2018 quando hanno lanciato il loro primo singolo “Honey”. Nel 2020 tra Covid e Brexit la band è tornata in Italia dove ha deciso di concentrarsi sul suo nuovo album “Nan” che ha visto la luce nel 2022 ed è stato registrato tra Regno Unito, Italia e Turchia. Il loro è un sound che si ispira a Prodigy e Massive Attack fino ai Death Grips e ai Dead Can Dance, insieme ai grandi cantautori della tradizione italiana, come De Andrè, ed ai compositori della MPB (musica popular brasileira), come Caetano Veloso. I tesi delle loro canzoni toccano temi sociali importanti e non facili come il suicidio e la tragedia delle morti dei naufraghi nel Mediterraneo. Cosmopoliti, fluidi e rivoluzionari.