I profughi dall’Ucraina stanno arrivando in Toscana, “ma in modo minore rispetto a quello che pensavamo” ha detto il presidente della Regione, Eugenio Giani. “I pochi profughi che arrivano sono assorbiti da famiglie e rapporti di prossimità”.
“Comunque noi siamo disponibili all’accoglienza negli alberghi che abbiamo creato” ha aggiunto il governatore toscano. “E disponibilità c’è anche da parte delle prefetture con i Cas. Quello che in questo momento sto verificando è che attraverso il mondo del volontariato, che ringrazio, e attraverso la comunità ucraina, si sta predisponendo una catena di aiuti, generi di prima necessità, che stanno raggiungendo i destinatari”.
Due furgoni in viaggio
A proposito di aiuti e solidarietà, è iniziato ieri sera il viaggio della Misericordia di Prato per portare aiuti umanitari alla popolazione ucraina. Quasi duemila chilometri separano la sede di via Galcianese dal piccolo comune di Suletea in Romania, dove sono diretti i due furgoni carichi di alimenti, medicinali, indumenti, prodotti per neonati e brandine. In quella regione al confine con la Moldavia sono stati improvvisati dei centri per l’accoglienza dei profughi in fuga dalla guerra.
La richiesta di aiuto
Il sindaco di Suletea, Ciprian Tamas, è il nipote di don Petre Tamas, sacerdote rumeno parroco di San Pio X a Prato. “Subito dopo lo scoppio della guerra il sindaco Tamas ci ha chiesto aiuto” ha detto il governatore della Misericordia di Prato, Laila Minelli, partita insieme ad altri cinque confratelli per Suletea. “Noi abbiamo lanciato una raccolta di viveri e medicinali nelle nostre sezioni territoriali. La risposta è stata immediata e molto generosa”.
In due giorni il garage della sede operativa si è riempito dei prodotti donati dai pratesi e così è stata decisa la partenza che è stata preceduta da un momento di preghiera celebrato dal cappellano della Misericordia di Prato don Gino Calamai, che ha consegnato ai partenti un Vangelo. Intanto la raccolta nelle sedi della Misericordia di Prato continua.