“Siamo a circa 8.300 profughi” arrivati in Toscana dall’Ucraina, e “un po’ più di 800 sono nel sistema dei Cas, mentre un po’ meno di 800 sono nel sistema degli alberghi“. A fare il punto Monia Monni, assessora regionale alla Protezione Civile, parlando a margine dell’intesa fra Regione, Cooperative di consumo toscane e Anci Toscana per una raccolta fondi destinata ai dall’Ucraina.
“L’accoglienza deve essere strutturata – ha aggiunto Monni – ed è quella dei Cas in via prioritaria, ma il fatto che i Cas comincino un po’ ad arrancare affolla i nostri alberghi, e questo ci preoccupa, non perché non ci siano risorse, ma perché quella degli alberghi è per sua natura un’accoglienza di carattere temporaneo“.
Dunque, ha spiegato l’assessore, “confidiamo molto in particolare modo sul contributo per la sistemazione autonoma, perché i numeri ci dicono che la maggior parte di queste persone sono sistemate presso abitazione di amici o parenti, e i numeri sono molto importanti. Abbiamo i primi segnali secondo cui ci sono dei movimenti: se tutte queste persone decidessero di rivolgere al sistema d’accoglienza sarebbe impossibile reggere un flusso così importante. Quindi – ha concluso – confidiamo che dando un sostegno almeno per tre mesi si riesca a rallentare questo movimento“.
Le linee guida per l’arrivo dei minori
Si moltiplicano intanto le iniziative per ottimizzare l’accoglienza. Un incontro on line per confrontarsi sulle linee guida da adottare per l’arrivo dei minori ucraini è organizzato a Firenze, per il 19 aprile (dalle 9 alle 13), dall’Ordine regionale degli assistenti sociali che vi parteciperanno insieme a magistrati del tribunale dei minorenni di Firenze e alla Regione Toscana.
Già ora, si spiega, i profughi minorenni “sono molti, ma molti di più sono previsti in arrivo nelle prossime settimane“: alcuni “di questi sono orfani e non accompagnati, altri con uno o, in alcuni casi, con entrambi i genitori“.
Accoglienza diffusa: avviso online
E’ online l’avviso per l’acquisizione di manifestazioni di interesse per l’accoglienza diffusa della popolazione ucraina in fuga dalla guerra: enti e realtà associative che operano nell’accoglienza potranno candidarsi e accedere ai contributi per offrire alloggio, vitto, beni e servizi di prima necessità, accompagnamento all’integrazione e per la gestione amministrativa dell’accoglienza, a seguito di convenzioni da stipulare con il Dipartimento, con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, con la Conferenza delle Regioni e l’Anci.
L’accoglienza diffusa è uno dei due percorsi individuati dal governo per l’assistenza agli ucraini in fuga dalla guerra. L’altro, il contributo di sostentamento, prevede un contributo di 300 euro per ogni cittadino ucraino in possesso della protezione temporanea, e di 150 euro per ogni minore. È possibile aderire alla manifestazione di interesse entro le ore 18 del 22 aprile attraverso la piattaforma.