Successo di partecipanti per il THiNK, il festival dedicato alla cultura digitale promosso dall’amministrazione comunale di Figline e Incisa nel fine settimana dal 10 al 12 maggio. Piazza Ficino, una delle location del festival, ha catalizzato l’attenzione di tantissime persone che hanno partecipato a workshop, giochi, tornei, esperienze VR, assistenza digitale e street food. Molto apprezzato anche il “palazzo delle esperienze” con Palazzo Pretorio trasformato per tre giorni nella casa dei videogame, con una mostra dai sapori vintage dedicata alla storia dei videogiochi ma dove è stato possibile giocare con flipper, cabinati, ascoltare musica su un jukebox, viaggiare nel metaverso, grazie ai visori con giochi ed esperienze artistiche, giocare a Think invasion, videogioco del Festival, istruire l’intelligenza artificiale e aiutarla a dettare l’agenda del paese, nei panni di Presidente della Repubblica.
I numeri
Sono stati oltre 500 i partecipanti dei vari workshop e della tavola rotonda dedicata all’Intelligenza Artificiale, tra cui spiccano anche gli studenti delle scuole superiori del territorio attirati sia dalla parte ludica che dall’approfondimento. Circa 300, invece, gli accessi alla facilitazione digitale dello stand del Punto digitale facile, dove i bambini si sono divertiti a ritirare dei gadget brandizzati “Think” girando la Digiruota. Apprezzatissimi anche i laboratori (su intelligenza artificiale e robotica) alla biblioteca Ficino, che ha registrato un totale di 353 presenze, tra iscritti e non, e che in totale ha effettuato 109 operazioni di prestito.
Le iniziative
Gettonatissimo anche il selfie wall “Le ali di Think”, realizzato sfruttando AI e realtà aumentata dall’artista Cecilia Lascialfari presente al Festival per spiegare di persona il funzionamento dell’opera. In tanti, inoltre si sono fermati davanti al camper dello Psicologo on the road di Studio Psiche parcheggiato in piazza Ficino, con tanto di tavolini, attirati dal cartello “Da quanto tempo nessuno di ascolta? Siediti con noi”.
Boom di pubblico anche per le finali dei tornei di Tekken8 e di Fifa24, Just Dance, Mario Kart 8 che si sono tenute alla presenza di due ospiti d’eccezione: Simone Cicalone, ex pugile e content creator noto per la sua “Scuola di botte”, e Davide Abbate alias il 90mber, organizzatore di eventi a tema gaming e noto per le sue “telecronache” a tema.
Intelligenza artificiale
Le intelligenze erano il tema di questa edizione di THiNK Festival e proprio questo tema è stato affrontato in una tavola rotonda a villa Casagrande, moderata dal giornalista di Oggi, Marco Pratellesi, con gli interventi del giornalista Luca Telese, Alberto Mazzoni, dell’Istituto Biorobotica Sant’Anna di Pisa, Claudia Barbieri, Giornalista resp. editoriale TikTok di Torcha, Nicola Grandis, Ceo ASC27 start Up AI & cybersecurity, Daniela Ropelato, docente Scienza Politica Istituto Universitario Sophia, Alessandra Camaiani, Direttore Software Factory PA Digitale S.p.A e i musicisti Legno. In linea con il Festival, questo confronto voleva fornire ai partecipanti gli strumenti necessari per interpretare il presente e le trasformazioni che sta introducendo l’intelligenza artificiale. Ogni relatore ha portato il proprio punto di vista, partendo dalle esperienze personali e professionali ma il filo rosso di questi interventi è stato che l’intelligenza artificiale è una tecnologia forse ancora acerba ma certamente non da sottovalutare, che non andrà a sostituire l’uomo nei propri compiti che svolge ma lo supporterà oltre che, in alcuni casi, a facilitarlo. Non è uno strumento perfetto, anzi, ma non possiamo nemmeno categorizzarlo come solo buono o cattivo. Ha, attualmente, problemi di bias e pregiudizi, in quanto è alimentata su pattern del passato o perchè influenzata dai pregiudizi e caratteristiche stesse di chi ha programmato l’algoritmo alla base dell’IA e perchè attinge dalla rete e qui le fonti non sono imparziali. Dall’altra l’IA vede applicazioni sempre maggiori anche nella pubblica amministrazione per assolvere funzioni ripetitive e smaltire, ad esempio, la mole di PEC, come nel caso di INPS dove viene utilizzata per distribuire le oltre 16mila email di posta elettronica certificata che arrivano all’ente agli uffici competenti. In conclusione della tavola rotonda, la chiave sta nel non adottare atteggiamenti ostili nei confronti di questa tecnologia, come è stato fatto in passato con altre soluzioni che nel tempo sono state introdotte (pensiamo anche ai social network o alla stessa televisione che doveva, secondo molti, sancire la fine di radio e giornali) ma sperimentiamo in maniera consapevole sia dei limiti che delle potenzialità.