Decine di migliaia di mostri, tra creature leggendarie, esseri mitologici, animali fantastici, maschere da incubo, abitano i soffitti degli Uffizi: sono i protagonisti delle grottesche che ornano le volte del corridoio al primo piano della celebre galleria, decine di campate per centinaia e centinaia di metri quadrati di affreschi.
sfoglia la galleryLe decorazioni del museo “a grottesca”, effettuate nella seconda metà del ‘500 ( Il primo corridoio degli Uffizi, quello sul lato Est del primo piano, fu dipinto fra il 1579 e il 1581 da Antonio Tempesta, inizialmente, poi da Alessandro Allori e dalla sua bottega) recuperavano tratti e stilemi dall’antichità romana: i soggetti degli affreschi sono apparentemente sfuggenti, ma ricchi di simbologie complesse e di episodi curiosi, protagonisti dei quali sono figure appunto buffe, bizzarre, mostruose, appunto grottesche. Il tutto, però, raffigurato con un grande rigore ed equilibrio compositivo e geometrico.
Per la prima volta la storia, la genesi e la tecnica di queste suggestive e misteriose pitture, molto in voga nel Rinascimento, viene raccontata in un libro, ‘Le Grottesche degli Uffizi’ pubblicato da Giunti e curato dalla studiosa Valentina Conticelli con un contributo di Francesca De Luca.
Il volume, ricco di dettagli e di immagini inedite a grande formato, ripercorre la storia della decorazione del complesso architettonico e rivela i segreti significati di ogni campata, conducendo il lettore in un mondo immaginario, sospeso tra realtà e mitologia.