Dopo quella del 2012, il Consiglio regionale ha approvato la legge sulle rievocazioni storiche che ha l’obiettivo di valorizzare, promuovere, tutelare il patrimonio identitario della Toscana. Grazie a questa normativa sarà possibile dare stabilità a questo settore e dare vita ad una pianificazione di ampio respiro grazie anche allo stanziamento di 500mila euro l’anno fino al 2023. Le risorse potranno essere destinate alle amministrazioni comunali e alle associazioni che organizzano queste manifestazioni su tutto il territorio regionale.
“E’ una legge non solo nuova, ma fortemente innovativa e con un obiettivo prioritario: irrobustire ancora di più il radicamento sociale e territoriale del ricco e complesso mondo delle rievocazioni storiche toscane legando istituzioni locali, associazionismo, scuola, università. Perché è così che un patrimonio storico e artistico, anche nelle forme ‘intangibili’ della cultura popolare, potrà essere strumento efficace e vitale, soprattutto tra le nuove generazioni, di conoscenza e di identità aperta e inclusiva delle comunità”. Così è intervenuto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, nel corso della conferenza stampa per presentare le norme per la disciplina delle rievocazioni storiche regionali, proposta dalla Giunta e approvata lo scorso 28 luglio dal Consiglio regionale.
Dal Calcio Storico, al Gioco del Ponte, passando per la Giostra del Saracino, al Palio di Siena, fino a tutti i giochi, rievocazioni e sagre diffuse in Toscana: questa legge riconosce l’importanza che queste iniziative hanno per il tessuto sociale e mira a dare un sostegno e stabilità, anche economico, alle diverse realtà nel territorio.
Molte le novità introdotto dalla nuova legge. Viene intanto istituito un unico albo, che supera la distinzione tra ricostruzione e rievocazione storica, al quale potranno iscriversi le associazioni. Ma la vera “rivoluzione” è rappresentata dal rapporto più stretto tra associazionismo e enti locali che potranno avvalersi degli strumenti della co-progettazione per promuovere e valorizzare gli eventi
Al Comitato regionale per le rievocazioni storiche va ad aggiungersi e ad operare, in rapporto sinergico con la Regione e il Comitato stesso, l’Osservatorio regionale delle rievocazioni storiche. Questo sarà un organismo di consulenza scientifica, con la collaborazione delle Università di Pisa, Siena e Firenze, ma anche del mondo della scuola ed esperti di promozione turistica, che andrà a supportare l’azione pubblica con ricerche, convegni e formazione per le associazioni operanti nel campo della rievocazione storica.
Restando sempre nell’ambito della formazione, le manifestazioni di rievocazione storica entreranno a far parte, grazie alla collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, dei piani di studio degli studenti toscani, perché, ha sottolineato il presidente Giani durante la presentazione della legge: “è importante che gli studenti conoscano la storia della Toscana e le tradizioni e manifestazioni culturali dei territori in cui vivono”. In questo modo viene sancito ulteriormente il valore culturale che queste iniziative hanno per la Toscana.
“Questa normativa – ha dichiarato Cristina Giachi, presidente della commissione cultura del Consiglio regionale – nasce anche dalle novità introdotte dalla riforma del Terzo settore e rappresenta la prima applicazione della legge regionale su questa materia approvata nel luglio del 2020 da Consiglio regionale: renderà più facile l’azione di amministrazioni locali e delle associazioni, un mondo che vive di volontariato a passione. E l’istituzione dell’Osservatorio – ha ricordato – potrà valorizzare tutto ciò che si muove intorno alle rievocazioni storiche, sottolineandone il valore di espressione identitaria dei territori e di fattore di promozione turistica e culturale”.
Il consigliere speciale del presidente, Federico Eligi, che ha coordinato il lavoro di preparazione della legge, ha poi illustrato la novità più forte della legge, l’aver cioè inscritto il campo di azione della norma nella disciplina Terzo settore: “Questa scelta permetterà una vera e profonda valorizzazione del tessuto associativo che sta alla base di questo mondo delle rievocazioni storiche della Toscana. Comuni e associazioni siederanno insieme allo stesso tavolo per programmare e progettare tutte le manifestazioni storiche del loro territorio di competenza. Le amministrazioni locali potranno mettere a disposizione oltre che risorse economiche, anche beni immobili da destinare alle sedi delle varie realtà associative oltre che a spazi museali. Le associazioni, da parte loro, parteciperanno offrendo competenze, capacità organizzative, risorse umane e strumentali a loro disposizione. La Regione potrà finanziare direttamente la co-progettazione realizzata dai Comuni insieme alle associazioni del terzo settore iscritte all’albo regionale. In questo modo supereremo definitivamente la logica di mercato e il conseguente codice degli appalti, che tanti problemi ha creato negli anni al corretto rapporto tra enti locali a associazioni”.
Alla conferenza stampa è giunto anche il saluto del presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo che ha ribadito come “con questa legge il protagonismo di chi da anni custodisce e attualizza le nostre tradizioni si integra virtuosamente con il livello istituzionale dei nostri comuni. Con questo strumento la Regione Toscana dimostra concretamente ciò che noi intendiamo per Toscana Diffusa. E cioè una realtà regionale la cui principale forza consiste nelle peculiarità e differenze nei diversi territori che la compongono, anche nei borghi e nei comuni più piccoli e nelle zone periferiche e montane“.