Archiviati gli anni terribili della crisi sanitaria, il turismo è ripreso con rinnovato entusiasmo: lo dicono i numeri, lo dicono le strade delle città d’arte e dei luoghi di vacanza pieni di stranieri. A certificarlo è il rapporto Irpet sul turismo in Toscana che presenta i dati del 2022 e le tendenze del 2023.
Dopo il complicato biennio 2020-21, il 2022 è stato l’anno della riscossa: +36,6% delle presenze sul 2021 e avvicinamento ai livelli pre-pandemici . Protagonista il turismo internazionale: +92% di presenze rispetto al 2021 (-12% rispetto ai livelli del 2019). Crescita anche per il mercato nazionale: +5% rispetto al 2021 nonostante la riapertura delle destinazioni internazionali e divario rispetto al 2019 pressoché azzerato, -3,8%. Confermano il trend anche i dati del primo trimestre 2023: +36,6% le presenze rispetto al 2022.
Le dinamiche dei flussi turistici nei primi tre mesi del 2023 confermano quanto finora osservato. Continua la ripresa delle presenze del primo trimestre 2022, sebbene a ritmi inferiori. Se rispetto al 2021 sono stati recuperati circa 1,7 milioni di pernottamenti (+138,7%), nel gennaio-marzo 2023 rispetto al 2022 l’aumento si ferma a 1,1 milioni (+36,6%). Per pareggiare il divario dal primo trimestre 2019 (-19,6%) restano da riconquistare circa 1 milione di pernottamenti.
Un focus sulle locazioni turistiche
“Il Rapporto ci racconta che alcuni fenomeni stanno emergendo – ha commentato l’assessore al Turismo, Leonardo Marras -. Innanzitutto ci dice che è sempre maggiore la componente del turismo straniero, ed in particolare quello europeo, e quest’ultimo deve diventare sempre più il mercato di riferimento per la Toscana. In secondo luogo vediamo che le destinazioni che consolidano la loro attrattività non sono solo quelle che si stanno riscattando dal post pandemia, come le città d’arte e quelle ancora in difficoltà, ma soprattutto quelle non troppo conosciute e che invece sono ancora molto ricercate. Questo ci impone anzitutto di lavorare con attenzione particolare sull’organizzazione dell’offerta, che deve essere messa in condizione di utilizzarne al massimo le potenzialità. Su questo ultimo aspetto siamo impegnati per modificare la normativa attuale. Occorre infine prevedere azioni promozionali mirate, con particolare attenzione ai paesi europei e al Nord America”.
Il rapporto prende in considerazione anche il boom delle locazioni turistiche. “La Toscana – ha aggiunto Marras – intende stare dentro al dibattito nazionale appena partito, sulla base della proposta di legge della ministra Santanchè che, insieme a tutte le altre Regioni, abbiamo giudicato largamente insufficiente per governare un fenomeno così rilevante del turismo italiano. Abbiamo formalizzato insieme agli altri assessori regionali un documento di proposte e, anche nella revisione del Testo Unico regionale del turismo, inseriremo norme che accompagneranno il dibattito nazionale in modo da inquadrare nel modo più corretto questa tipologia di offerta turistica”.
I numeri della ripresa
Come nel 2022 protagonisti della ripresa sono gli stranieri (+93%), in particolare extra-europei (+145,6%). Resta per questi ampia la distanza dai flussi 2019 (-34%), quasi colmata, invece, dagli europei (-5,5%). La crescita dei mercati nord-americani è costante e sostenuta (+100% sul 2022), ormai raggiunti i livelli 2019 (-1%). Per quelli asiatici, nonostante la forte ripresa (+256% nel primo trimestre 2023/22), resta sempre ampia distanza dai livelli 2019 (-54,6%). Dalla riapertura della regione Asia e Pacifico, avvenuta a partire dalla metà 2022, gli operatori si attendono un ulteriore rimbalzo della domanda di viaggi verso l’Europa, prefigurando la possibilità di tornare pienamente ai livelli del 2019.
Il turismo nel 2019 ha inciso per il 12% del Pil toscano. Il consumo turistico nel 2022 è sostanzialmente tornato ai livelli del 2019 attestandosi sui 10 miliardi (resta da recuperare ancora il 4,8%). Il 15% del lavoro in Toscana è attivato da settori legati al turismo: ricettività e ristorazione, servizi culturali e spettacolari, sebbene sia un’occupazione caratterizzata da stagionalità, concentrazione sulle qualifiche più basse e salari inferiori rispetto ai settori industriali.
Le destinazioni marittime e quelle montane sono le uniche ad aver pienamente recuperato i livelli 2019: +5,5% e +1,9% rispettivamente. Quelle collinari si fermano al -4,8%. Netto ancora il ritardo delle città d’arte, -23,7%, dipendenti dai flussi internazionali. Firenze su tutte, ma anche Pisa e Montecatini. Note positive invece per la Piana di Lucca e la Val di Chiana Aretina. Tra gli ambiti con le prestazioni migliori nel 2022 in confronto al 2019, Livorno e la Costa degli Etruschi, Riviera Apuana e Isola d’Elba tra i balneari, Val d’Orcia, Val di Chiana e Val d’Arno Aretino tra i collinari. Tra quelli montani Lunigiana, Amiata e Casentino.