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Turismo, l’isola del Giglio nel gotha mondiale dei “best villages”

L’organizzazione delle Nazione Unite sceglie la località dell’arcipelago toscano come esempio di promozione sostenibile del territorio

Il 2023 sarà l’anno dell’isola del Giglio. Scommette sulla perla dell’Arcipelago toscano l’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (Unwto). La località toscana è stata inserita tra i “Best Tourism Villages 2022“. Nell’elenco ci sono 32 borghi di 18 Paesi selezionati da una commissione indipendente di valutazione tra 130 candidature presentate da 57 Paesi partecipanti.

Turismo, motore di sviluppo

Le Nazioni Unite premiano così le destinazioni rurali che stanno abbracciando il turismo come motore di sviluppo. Realtà che puntano su nuove opportunità di lavoro e reddito, nel rispetto di valori e prodotti basati sulla comunità anche in termine di promozione turistica.

L’iniziativa di Unwto riconosce inoltre ai villaggi il loro impegno per l’innovazione e la sostenibilità in tutti i suoi aspetti: economici, sociali e ambientali. Presta attenzione allo sviluppo del turismo in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

I borghi premiati parteciperanno al network globale dei “Best Tourism Villages“, potendo scambiare esperienze e buone prassi anche con esperti e partner del settore pubblico e privato. La cerimonia di premiazione si terrà il 27 e 28 febbraio 2023 ad Al-‘Ula in Arabia Saudita.

Al Giglio Porto, Castello e Campese

Per il Giglio si tratta di una grande vetrina di promozione. L’occasione per conoscere più da vicino l’isola. Tre i centri abitati presenti sull’isola: Porto, Castello e Campese. Al Porto, com’è facile immaginare, c’è l’attracco dei traghetti di linea e la parte destinata allo shopping.

Il Giglio fu meta turistica fin dall’antichità. Riaffiorano le testimonianze del passato come i resti dell’antica Villa Romana (I sec. d.C.) ben visibili nella caletta del saraceno. Per difendere l’isola dagli attacchi dei pirati i Medici realizzarono una rete di fortificazioni. La torre, che ricorda le scorribande saracene nel corso dei secoli, oggi è uno spazio espositivo.

L’isola conserva ancora il ricordo della tragedia della Costa Concordia dieci anni fa. Il 13 gennaio scorso si è svolta una toccante cerimonia per ricordare le 32 persone che morirono nel naufragio proprio davanti al porto del Giglio per quell’inchino fatale.

Isola del Giglio – © Federico Burgalassi / Unsplash

Castello è un borgo medioevale che fa parte del circuito dei borghi più belli d’Italia. E’ dominato dalla Rocca Pisana o Aldobrandesca, nata anch’essa per ragioni difensive. Oggi è destinato a convegni, mostre, concerti e spettacoli teatrali e perfino ai matrimoni.

Nell’antica Chiesa di San Pietro Apostolo (XV secolo) si possono ammirare reliquie e oggetti sacri che giungono dalla cappella personale del papa Innocenzo XIII: furono ereditati dal cappellano monsignor Olimpio Miliani. Perdendosi tra le viuzze del Castello ecco le cantine che a fine settembre danno vita alla Festa dell’Uva.

Il Faro delle Vaccarecce e la Torre del Campese vegliano da secoli sulla baia del Campese. All’occhio attento non sfugge la miniera del Franco, dove già Etruschi e Romani estraevano il ferro. La miniera è rimasta attiva fino al 1976. Oggi la principale attrazione del Campese sono la distesa di sabbia e il mare di un azzurro cristallino.

Dal dolmen al santuario dei cetacei

Al Giglio si possono praticare molti sport acquatici, approfittando di fondali straordinari tra grotte, coralli e pesci di ogni tipo: barracuda, tonni, ricciole, murene, cernie, aragoste. L’isola rientra nel santuario dei cetacei istituito nel 1999 e di cui l’Arcipelago Toscano fa parte.

Per chi preferisce rimanere sulla terraferma c’è il trekking. Si snodano circa 60 km di sentieri, una trentina i percorsi. L’occasione per godere degli scorci suggestivi dell’isola e visitare i siti megalitici della Cote Ciombella, in località Le Porte e il dolmen lungo il sentiero tra le Cannelle e il Castello.  Ci si può anche dedicare al bird watching.

I vigneti a picco sul mare all’Isola del Giglio – © Marta Mancini

Giglio, la soddisfazione di Santanchè

L’annuncio delle Nazioni Unite è stato accolto con favore. “Una notizia che ci rende, ancora una volta, orgogliosi della nostra bella Italia. Un riconoscimento internazionale a realtà che rappresentano l’eccellenza turistica italiana e che sono l’occasione per rafforzare la strategia di promozione del Paese a partire da luoghi meno noti ma che rappresentano l’Italia più autentica. Grazie all’Unwto per questo prezioso riconoscimento” ha commentato la ministra del turismo Daniela Santanchè.

L’entusiasmo del sindaco Ortelli

Grande la soddisfazione sull’isola. “Eravamo certi che la nostra fosse una candidatura forte perché conosciamo la valenza del nostro territorio. A ciò si aggiunge la grande soddisfazione che la scelta sia caduta su una piccola isola, l’unica peraltro ad essere premiata, con tutte le peculiarità che può presentare: con questo riconoscimento potremo far sentire la voce delle piccole isole in un contesto internazionale” ha sottolineato il sindaco del Giglio Sergio Ortelli.

Isola del Giglio

Le prospettive future per il Giglio

Il primo cittadino è ben conscio dell’importanza di rappresentare la Toscana e l’Italia. “E’ il massimo riconoscimento internazionale del turismo, il Wto, dove siedono pressoché tutti gli Stati del mondo e, rinnovando la gratitudine alla Regione Toscana che ha individuato il nostro comune per la candidatura nazionale e al ministero del Turismo che l’ha ritenuta rappresentativa per l’Organizzazione delle Nazioni Unite, ci impegniamo a fare il massimo di ciò che potremo fare per onorare la grande fiducia che ci è stata data” ha assicurato.

Entusiasta anche l’assessore al turismo Walter Rossi, il primo a credere in un obiettivo affatto scontato di centrare. “Questo traguardo ci permette di avere e cogliere delle opportunità impensabili, fino ad oggi: e, per la nostra parte, faremo di tutto, per usarle al meglio, e sempre al servizio della nostra comunità“.

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