Di fronte a una diagnosi di tumore il pensiero più impellente è quello della scelta dell’ospedale giusto in cui curarsi, orientarsi però non è semplice.
In Italia quasi un ospedale su 2 esegue interventi sotto soglia, ovvero un numero troppo basso di operazioni, e solo 13 hanno il bollino di qualità per i percorsi assistenziali.
Questo è il quadro che emerge dalla nuova mappa aggiornata ‘Dove mi curo?’, presentata da Ropi (Rete Oncologica Pazienti Italia) al Ministero della Salute ed elaborata partendo dai dati del Programma Nazionale Esiti di Agenas.
Il Nord Italia è sempre in vetta, davanti al Centro, alle classifiche per numero di interventi di chirurgia oncologica, un indicatore di affidabilità delle strutture sanitarie che dà garanzie di sicurezza ed efficacia. I
Il settentrione mantiene il primo posto nelle classifiche per centri ‘sopra soglia‘, ovvero che hanno compiuto un numero alto di operazioni (il limite fissato è diverso a seconda del tipo di tumore considerato), mentre il Sud è in crescita, ma con solamente 3 regioni virtuose, Puglia, Campania e Sicilia, che coprono tutte le patologie considerate.
“Il posizionamento – sottolinea il presidente della Toscana, Eugenio Giani – rafforza il giudizio positivo sulla Toscana e sulla qualità ed impegno sul fronte oncologico che l’ha vista classificarsi nelle settimane scorse al primo posto in Italia per livelli di governance, organizzazione e risultati nell’indagine nazionale di Agenas sullo stato di attuazione delle reti oncologiche regionali”.
“Il numeri degli interventi oncologici che annualmente vengono eseguiti in un ospedale – annota l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini – è a tutti gli effetti una certificazione della qualità dei centri di cura: un dato che, bisogna sottolineare, non dà un’indicazione completa sulla qualità di una struttura ospedaliera ma è sicuramente in grado di fornire un’indicazione al paziente e aiutarlo a scegliere il presidio al quale affidarsi per le cure. E la Toscana, da questo punto di vista, si dimostra sicuramente una regione attrattiva”.
La classifica Ropi
La classifica della Ropi considera 17 diverse patologie.
Per il tumore al seno, vede in testa l’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) di Milano, con 2635 interventi l’anno, seguito dal Policlinico Gemelli di Roma (1344) e Irccs Istituto Clinico Humanitas (879), ma nella top ten compare anche il Sud nella top ten con l’Humanitas Istituto Clinico Catanese (719).
Per il tumore del polmone l’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea di Roma conta 572 interventi, l’Ieo 538 e l’Azienda Ospedaliero – Universitaria Careggi di Firenze 462. Tra i primi dieci figura anche l’Ospedale Monaldi di Napoli (292).
Quanto al tumore dello stomaco le prime tre strutture per numero di interventi sono il Gemelli (142 interventi l’anno), l’Aoui di Verona Borgo Trento (89) e l’Irccs Ospedale San Raffaele di Milano (88).
Per il tumore del colon è ancora primo il Gemelli (505 interventi), davanti a Policlinico Sant’Orsola di Bologna (288) e all’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana (248), ma nella top ten figurano anche il Policlinico di Bari (206) e l’Azienda Ospedaliera Cardinale Giovanni Panico di Tricase (Lecce, 202).
Per il tumore della prostata, svettano alle prime tre posizioni Careggi (726 interventi), l’Ieo (509) e la Casa di Cura Pederzoli di Verona (473), e tra i primi dieci vi è anche l’Ospedale Generale Regionale Miulli di Bari (309).
“La nostra mappa si propone l’obiettivo di aiutare i pazienti ad orientarsi – spiega Stefania Gori, presidente Ropi – quest’anno abbiamo aggiunto un ulteriore tassello, relativo al percorso assistenziale, consapevoli che il solo dato quantitativo non è sufficiente a dare un’indicazione completa sulla qualità di un ospedale”.
Domenico Mantoan, direttore generale Agenas ricorda che “l’Agenzia ha recentemente presentato la Quinta Indagine Nazionale sullo stato di attuazione delle Reti Oncologiche Regionali, che prende in considerazione una serie di Indicatori riguardanti le sette patologie oncologiche maggiori. Le informazioni sono oggi disponibili sul sito dell’Agenzia, ma entro il 2026 sarà pienamente operativo il Portale della Trasparenza dei Servizi Sanitari”.