Programmi sullo screening al tumore alla prostata e la loro efficacia nel ridurre l’uso di test del Psa nel sangue, un marcatore ancora oggi insostituibile, sono al centro di un progetto coordinato dalla Regione Toscana. Grazie ad un bando nazionale del Ministero della salute la Regione si è aggiudicata mezzo milione di euro.
“La ricerca ci consentirà di migliorare ulteriormente gli esami messi a disposizione dei cittadini: la prevenzione è uno dei cardini delle politiche della sanità pubblica di questa regione” commenta il presidente della giunta Eugenio Giani.
La Toscana coordinerà il progetto attraverso Ispro, l’istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica che, in quanto tale, gestirà la parte esecutiva del progetto e coordinerà anche tutti i rapporti e i compiti assegnati alle unità operative individuate delle Regioni Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Puglia e della Asl Toscana Centro. Saranno coinvolti oncologi, urologi, esperti di sanità pubblica ma anche cittadini e rappresentanti di pazienti.
“Il nostro obiettivo è quello di promuovere ulteriormente gli interventi di prevenzione oncologica, anche attraverso lo studio e la ricerca di innovativi sistemi di screening” sottolinea l’assessore al diritto alla salute della Toscana, Simone Bezzini. “Questo progetto – prosegue- costituisce un’opportunità per mettere a punto percorsi e futuri progetti pilota in grado di definire nuove modalità di screening del tumore della prostata, al fine di sviluppare strategie più efficaci per combattere tale patologia neoplatisca“.