Partirà domenica 20 gennaio l’undicesimo treno della memoria nell’anno in cui si ricorda il centenario della nascita di Primo Levi, lo scrittore sopravvissuto alla deportazione ad Auschwitz. Sono passati 18 anni da quando nel 2002 la Regione Toscana allora pioniera, decise di portare in Polonia gli studenti delle scuole superiori e poi anche dell’Università, in un viaggio per non dimenticare, per ascoltare i sopravvissuti e per vedere con i propri occhi gli orrori dello sterminio nazista. Il viaggio, come ogni anno, è stato preceduto da un lavoro di formazione degli insegnanti che si è tenuto in una summer school ad agosto. Dal 2002 fino al 2005 il treno della memoria toscano è partito tutti gli anni per quattro volte. Un anno nel 2005 sono stati due i convogli. Dal 2006 la partenza è stata ad anni alterni.
Gli studenti durante il viaggio studio potranno parlare di persona con alcuni dei testimoni, sopravvissuti ai campi di concentramento come Tatiana e Andra Bucci, le sorelline scappate da Birkenau, Silva Rusich figlia di Sergio Rusich, deportato politico al lager di Flossenburg e Vera Vigevani Jarach esule in Argentina per le leggi razziste del fascismo e madre di una desaparecida durante la dittatura di Videla.
In questa edizione, si parlerà anche di Europa l’ultimo giorno il 23 gennaio a Cracovia. Qui gli studenti all’università della città polacca dialogheranno con il vicepresidente della commissione europea Timmermans e il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.
Un’altra novità del 2019 sarà la presenza sul treno di Luisa Xu, diciottenne cinese della comunità di Prato, che partirà con il mandato di restituire al tempio buddista i frutti della sua esperienza. Non tutti sanno che la comunità cinese in Italia ha la sua storia di deportazione. Durante il fascismo circa trecento cinesi che abitavano a Milano furono deportati nei campi italiani nella provincia di Teramo, poi Trieste e alcuni in Germania.
Domenica 20 gennaio prima della partenza del treno Enrico Rossi presidente della Regione Toscana consegnerà il ‘Pegaso d’oro’ ai testimoni: Andra Bucci, Tatiana Bucci, Marcello Martini, Vera Michelin Salomon, Kitty Braun, Vera Vigevani Jarach, Gilberto Salmoni e ad Antonio Ceseri (alla memoria), scampati agli orrori della Shoah e dalle persecuzioni del Terzo Reich.