Salire su un treno storico è come fare un viaggio indietro di un secolo. E i convogli a vapore – che tracciarono la rivoluzione della mobilità veloce – oggi sono una meravigliosa macchina del tempo .
Basta accomodarsi all’interno di un convoglio storico e affacciarsi al finestrino per correre dentro il passato e il presente. Il paesaggio là fuori è quasi un fondale teatrale che di cambiamenti ne ha visti più di noi e di quell’antico mezzo di locomozione che conduce verso una nuova scoperta, la tappa di un percorso.
Il treno del Sale
Un viaggio a ritroso che porta fino all’epoca etrusca. Così lontano arriverà infatti il “Treno del Sale” che il 7 novembre prossimo partirà da Pisa per raggiungere – dopo una sosta enogastronomica a Riparbella – le Saline di Volterra.
Alla fine del 1700 il Granduca Leopoldo investì nel sale di Volterra. Intorno al polo produttivo nacque poi un paese, Saline
Furono proprio gli Etruschi infatti i primi ad estrarre il sale in questa zona della Toscana. Un sale puro al 99,99%. Un primato di purezza che spinse il Granduca Leopoldo negli ultimi decenni del 1700 – a investire nella produzione e incrementarla costruendo così nuovi stabilimenti. Intorno al polo produttivo nacque dunque il paese che mette insieme – nel nome – la ricchezza delle miniere di sale e la città di Volterra.
La città del Sale
Un patrimonio su cui punta anche l’amministrazione comunale che ha deciso lo scorso marzo di avviare un percorso di valorizzazione di questo prodotto, grazie all’istituzione della “Città del sale” con iniziative e attività a livello turistico, culturale ed enogastronomico.
Ed a Volterra anche il Treno storico del Sale va proprio in questa direzione, unendo tutti questi aspetti: il paesaggio. il viaggio, i sapori, tanto che con questo “ingrediente prezioso” oggi si producono anche birra e cioccolata.
Luti: il treno del sale è una preziosa opportunità per riconoscere l’incredibile valore del nostro patrimonio
“Un ‘iniziativa – ricorda l’assessora al Turismo del comune di Volterra Viola Luti – che permette di valorizzare le eccellenze e le unicità del nostro territorio e, allo stesso tempo, fornisce una preziosa opportunità per riconoscere l’incredibile valore del nostro patrimonio paesaggistico, eno-gastronomico, culturale e artigianale. Questo evento – aggiunge – rende maggiormente fruibili le ricchezze del paesaggio di Volterra e della Val di Cecina”.
La Cascata del Sale di Pierluigi Nervi
Bellezze e ricchezze in parte ancora poco conosciute: tra i capolavori di archeologia industriale c’è infatti la Cascata del Sale, opera dell’architetto Pierluigi Nervi, visitabile per l’occasione, non appena giunti con il treno a Saline.
In questo luogo di produzione e trasformazione – in particolari periodi dell’anno – si tengono anche eventi teatrali oltre alle visite guidate. Un’occasione per entrare in contatto e conoscere la storia produttiva di un luogo che si intreccia a quella personale di tante famiglie, intere generazioni, uno scrigno prezioso di ricordi di vita e lavoro.
Il bianco e nero porta indietro nel tempo. Le foto della Salina – in vista nello stabilimento – sono i testimoni di ciò che è stato, l’immaginazione però arriva anche oltre. Non è difficile pensare alle lunghe file di asini che trasportavano il sale sulla Via Francigena, non è difficile immaginare il fervore produttivo alla fine del Settecento e nell’Ottocento, la distruzione con la seconda Guerra Mondiale, la ripresa alla fine del conflitto.
Il treno a vapore con le carrozze Centoporte
E’ il fascino della storia. Come quella che si respira a bordo delle carrozze “Centoporte” del Treno del Sale. Risalgono agli anni Trenta e sono apostrofate così per i numerosi sportelli presenti su ogni fiancata che favorivano l’ingresso dei viaggiatori in carrozze di terza classe, spartane e con sedute in legno, che furono progettate all’epoca per il traffico dei pendolari.
Centoporte e mille storie. Quelle che racconta il treno a vapore del Sale e quelle che si incontrano a Volterra, crocevia di saperi, cultura e archeologia.
Salire a bordo, scendere, alzare gli occhi curiosi. Ripartire più ricchi, dopo aver viaggiato nel tempo, con un racconto, dentro una foto o in un luogo di lavoro, proprio come a Saline.