Quando parliamo di tramvia, l’orizzonte ultimo è il 2030, tra 10 anni tutto il sistema tramviario fiorentino dovrebbe essere completato. Di mezzo passerà la realizzazione delle linee per Rovezzano, per Bagno a Ripoli, la linea 4 Leopolda-Le Piagge e la variante al centro storico, il braccio che dalla Fortezza collegherà piazza della Libertà per raggiungere piazza San Marco. E proprio per avviare la cantierizzazione di questa variante alla linea 2 della tramvia che a breve saranno gettati i saggi archeologici richiesti dalla Soprintendenza prima in viale Lavagnini poi in piazza Libertà e a ruota inizieranno i lavori preparatori in viale Milton.
Sotto l’albero, dunque, i fiorentini troveranno un primo assaggio della nuova viabilità funzionale all’estensione della rete tramviaria cittadina, ovviamente con un’incognita pendente, quella legata all’emergenza sanitaria in corso che l’assessore alla Mobilità e alle Infrastrutture del Comune di Firenze, Stefano Giorgetti, si augura non porterà a modificare il cronoprogramma che prevede la messa in esercizio della tramvia verso San Marco nella primavera del 2023 .
L’incognita della pandemia sul cronoprogramma dei lavori
“Noi ci auguriamo – afferma Giorgetti – di poter anticipare tutte le opere a Natale 2022 ma è una speranza, il cronoprogramma è fissato al 2023, ovviamente la pandemia è il vero problema”.
Gli operai non sono immuni al Covid-19, le risorse sono ridotte. Ma la pandemia si porta dietro anche un altro grosso problema.
Solitamente il trasporto pubblico su gomma rappresenta una valida alternativa all’auto privata nei mesi di massimo traffico causa cantieri, oggi è difficile dire quando e come i bus torneranno alla loro massima capienza. E ad aggravare il tutto ci pensa la reticenza della cittadinanza a prendere i mezzi, colpa forse anche del dibattito pubblico che li ha dipinti come incubatori del contagio.
Mentre l’amministrazione mette appunto nuovi strumenti per incentivare l’uso del mezzo pubblico, dai tutor a presidio delle fermate ad app in grado di rilevare in tempo reale l’affollamento a bordo, per limitare al massimo i disagi sulla circolazione ad inizio anno e nei mesi successivi si punta a introdurre nuove modalità di cantierizzazione riducendo, più di quanto non è stato fatto in passato, le porzioni di strada occupate dai lavori.
Per contenere i disagi alla circolazione sarà limitata al massimo l’ampiezza del cantiere limitandolo alla sede tramviaria
A Palazzo Vecchio sanno bene che quella che si sta per aprire non sarà una fase facile per la città, ma non si sarebbe potuto fare altrimenti: “L’obiettivo che intendiamo portare a casa prima della scadenza del mandato – precisa Giorgetti– oltre che completare la variante al centro storico e quella per Bagno a Ripoli, è realizzare la linea 4,1 Leopolda-Piagge e partire con quella per Rovezzano dove sono in corso i rilievi ma di cui abbiamo già avuto i finanziamenti”.
Non solo binari: si testano i tram a batteria
Parallelamente allo sviluppo della sede tramviaria sono in corso anche implementazioni sui Sirio. Tra qualche giorno, in orario notturno, in via del tutto sperimentale, nel tratto piazza dell’Unità fino alla fermata Fallaci della T2, circoleranno tram a batteria. Tram ovvero a impatto ancora più ridotto che potrebbero essere messi al servizio proprio dell’estensione verso piazza San Marco evitando quindi l’installazione di linee di contatto nella piazza a nord di Firenze.
Se la sperimentazione dei tram a batteria avrà successo saranno utilizzati sulla linea Fortezza-San Marco e l’amministrazione potrebbe intervenire sul tratto della T1 per togliere i pali da piazza Stazione
I Sirio a batteria potranno fare tragitti brevi, non sono adatti all’impiego sulla futura linea per Bagno a Ripoli che poi proseguirà fino a Rovezzano, ma se dovessero dare esiti positivi oltre che sul braccio Fortezza-San Marco potrebbero portare l’amministrazione e Gest, società che gestisce i mezzi, a ripensare all’urbanistica di piazza della Stazione che in futuro potrebbe “spogliarsi” dei pali: “Quando avremo i tram in grado di fare anche un chilometro a batteria – precisa Giorgetti – l’idea è di intervenire sulla T2, nel tratto del capolinea in piazza dell’Unità, togliendo la linea di contatto e quindi i pali, che sono stati da sempre oggetto di polemica”.
Quando? “Ci auguriamo di avere il tram omologato in circa un anno, e nell’arco dello stesso anno potremmo già prevedere l’eliminazione dei pali in piazza Stazione anche perché stiamo lavorando, ed è già finanziato, ad un progetto di riqualificazione di piazza dell’Unità”