Le città sono oramai diventate una rete sterminata di sensori. Tutto viaggia in rete e i dati rimbalzano da un cellulare ad un semaforo intelligente o una telecamera che conta le auto che passano. Analizzare dunque questi dati può aiutare a progettare i quartieri di domani, è di sostegno nella programmazione della futura mobilità ma può diventare anche uno strumento in più per monitorare la qualità dell’aria (che è legata indissolubilmente anche al traffico) e pensare dunque ad una mobilità più sostenibile.
Di questo si occupa il progetto europeo Trafair “Understanding traffic flows to improve air quality”, capire i flussi di traffico per migliorare appunto la qualità dell’aria. Il progetto, che ha preso le mosse nel 2018, è cofinanziato dal programma e fondo europeo “Connecting Europe Facility (CEF)”: interessa le città di Zaragoza, Firenze, Modena, Santiago de Compostela, Livorno, Pisa.
I partner del progetto sono una decina, tutti italiani e spagnoli. L’obiettivo è definire entro il 2020 uno strumento innovativo capace di analizzare in modo puntuale, ma anche prevedere (incrociando i dati meteo), i livelli di inquinamento atmosferico attesi per via del traffico di auto, motorini, bus e camion.
Il progetto “Trafair” – 2 milioni e 197 euro di budget totali, quota della Regione Toscana 149.800 euro con un co-finanziamento di 37.450 euro – ha vinto a maggio del 2019 il “Premio PA Sostenibile”.