La Toscana è famosa in tutto il mondo per le sue splendide città d’arte come Siena, Firenze, Pisa, Lucca per le dolci colline su cui si adagiano filari di viti che donano un vino pregiato, per la bellezza delle sue coste e dei suoi parchi naturali.
Ma forse non tutti sanno che la Toscana conserva ancora intatti alcuni dei castelli più suggestivi d’Italia costruiti principalmente tra Medioevo e Rinascimento.
Qui si sono svolte alcune delle battaglie più sanguinose tra Guelfi e Ghibellini e le vicende di tante famiglie nobili come i Malaspina, i conti Guidi, gli Aldobrandeschi.
Secoli che videro intrighi di corte e assedi, amori e tradimenti che videro protagonisti principi, dame, mercanti, guerrieri, briganti, imperatori, tiranni e poeti.
Noi abbiamo scelto cinque castelli toscani che ancora conservano gelosamente i segreti di coloro che li hanno abitati e vogliamo provare a raccontarveli.
Il Castello di Brolio a Gaiole in Chianti è stato costruito intono al Mille, ma deve il suo aspetto neogotico a Bettino Ricasoli soprannominato il “Barone di ferro” uno dei protagonisti del Risorgimento. Grande patriota e politico fu tra i fondatori del quotidiano La Nazione e grande sostenitore dell’unità d’Italia. A lui si devono anche i primi esperimenti che portarono alla nascita del vino Chianti. Una leggenda narra che il suo fantasma avvolto in un mantello nero e con una muta di cani da caccia si aggiri ancora nel castello. Il castello di Brolio è famoso anche perchè qui si sono girate alcune scene del film “Io ballo da sola” di Bernardo Bertolucci che lanciò una giovanissima Liv Tyler come attrice. Oggi il castello fa parte dell’azienda Ricasoli, la più estesa della zona del Chianti Classico.
La Fortezza del Girifalco a Cortona è uno dei castelli più spettacolari di tutta la Toscana. Si trova nella parte alta del borgo toscano ed è raggiungibile sia in auto, sia a piedi percorrendo un’antica strada un po’ ripida. La Fortezza conserva il suo imponente aspetto cinquecentesco con quattro bastioni muniti di feritoie e mura ciclopiche da cui se vi affacciate è possibile vedere tutta la valle aretina fino ad arrivare con lo sguardo al Lago Trasimeno. Dopo una gita al castello vi consigliamo di scendere e immergervi nel delizioso borgo toscano, dove si trova anche il MAEC museo che conserva importanti testimonianze delle origini etrusche di Cortona con alcuni oggetti misteriosi e pieni di fascino come il lampadario in bronzo a forma circolare con al centro la testa di Gorgone.
Se siete stati a Prato non avrete potuto non notare il Castello dell’Imperatore che si trova proprio nel cuore della città toscana in piazza delle Carceri. Fu costruito per ordine dell’imperatore Federico II di Svevia, nell’ambito della lotta per il predominio in Toscana tra l’impero e il papato che caratterizzò i decenni a cavallo del 1200. Il castello è imponente, squadrato, costruito con una pietra chiara che incarna l’idea medievale di solidità imperiale, il simbolo del potere. Il Castello dell’Imperatore ricorda un’altra costruzione voluta da Federico II: il Castel del Monte ad Andria in Puglia, con cui condivide una pianta basata sul numero otto che rimandava alla simbologia adottata dalla dinastia aveva.
Se osservate con attenzione il Castello dei Conti Guidi a Poppi forse vi ricorderà qualcosa, fece infatti da modello per Palazzo Vecchio a Firenze. Giorgio Vasari racconta infatti che Arnolfo di Cambio si ispirò al progetto del padre Lapo per realizzare il palazzo fiorentino. Il castello costruito nell’alto Medioevo svetta nel cuore del Casentino ed è celebre perchè qui l’11 giugno del 1289 si è svolta la battaglia di Campaldino tra Guelfi e Ghibellini. Tra le milizie comunali c’era anche Dante Alighieri che tornò a Poppi nel 1310 durante l’esilio, ospite per un periodo del conte Guido di Simone da Battifolle. La presenza del Sommo Poeta è ricordata da un busto che si trova nella piazza.
Il Castello Malaspina di Fosdinovo che è visitabile anche di notte ha visto accadere tra le sue mura amori folli e disperati, delitti, torture e sparizioni. Ma andiamo per ordine, il nome stesso dei Malaspina nascque quando Accino Marzio rivendicò la morte del padre uccidendo nel sonno il re dei Merovingi Teodoberto trafiggendolo alla gola con una spina. Si narra che il re svegliandosi ebbe il tempo di gridare “Ah! Mala spina!” prima di morire, da cui ha preso nome la casata. Ma la leggenda più celebre è quella sul fantasma della marchesina Bianca Maria Aloisia Malaspina che si innamorò perdutamente di uno stalliere. La famiglia la condannò a vita monastica e dato che si rifiutò categoricamente di prendere i voti fu rinchiusa in una cella nel castello da cui non poteva mai uscire e in cui morì di stenti. Un’altra storia che si racconta è quella della marchesa Cristina Pallavicini che fece costruire nel pavimento del castello tre trabocchetti nei quali gettava gli amanti pericolosi testimoni della sua infedeltà.
Alla lista dei cinque castelli da visitare in Toscana ne abbiamo voluto aggiungere uno che purtroppo non è attualmente aperto ai visitatori ma che forse è il più bello di tutti. Nella frazione di Leccio nel comune di Reggello in provincia di Firenze si trova il Castello di Sammezzano che fu realizzato nel Seicento dalla famiglia Ximenes d’Aragona. Nel 1853-1889 fu riprogettato e ridecorato da Federico Panciatichi con un gusto orientale e il risultato è da togliere il fiato. Entrare nelle sue sale è come fare un viaggio onirico e psichedelico in India, in Cina o in Persia. Grazie alle Giornate del FAI il castello di Sammezzano a volte viene aperto alle visite, per cui tenete gli occhi aperti e forse riuscirete a entrare in questo luogo meraviglioso.