La Regione Toscana stringe i tempi per portare il segnale della telefonia mobile nelle località ancora scoperte. Entro maggio, spiega un comunicato, si terrà una conferenza dei servizi che autorizzerà tutti gli interventi che gli operatori telefonici si sono dichiarati disposti a realizzare: si tratta di installare nuove antenne o potenziare impianti già esistenti in frazioni o aree abitate che ricadono in 41 comuni dei 79 che avevano lamentato problemi di vario tipo.
Su queste località gli operatori si sono detti disposti a intervenire dopo una lunga opera di regia condotta dall’assessore alla presidenza Vittorio Bugli che assieme a Anci si è fatto portavoce delle richieste degli amministratori locali, pur non avendo la Regione competenze dirette sulla telefonia mobile.
Tra le criticità maggiori c’è quella segnalata da un consigliere comunale di Aulla (Massa Carrara), che alla videoconferenza ha lanciato un appello agli operatori sostenuto dall’assessore Bugli: a causa infatti del crollo del ponte sull’Albiano Magra ci sono due frazioni che, oltre a non avere il segnale di telefonia mobile, adesso non hanno più nemmeno la possibilità di connettersi ad internet attraversa la rete fissa. La situazione di isolamento è ancora più grave nel contesto di emergenza sanitaria Covid-19. Gli operatori presenti, riporta la nota della Regione Toscana, si sono detti disponibili a intervenire nei tempi più rapidi possibili.
“La conferenza dei servizi è uno strumento che abbiamo già usato per gli interventi della banda ultra larga – spiega l’assessore Bugli – e ci ha permesso di accorciare moltissimo i tempi di intervento perché riunisce in un unico iter i singoli procedimenti per ottenere le autorizzazioni. La Regione si mette a disposizione per usarla anche per autorizzare rapidamente questi interventi”.
L’assessore ha riunito nei giorni scorsi in video conferenza i sindaci e gli operatori privati e in quella occasione si è trovato un accordo sulle cose da fare subito. Gli operatori invieranno manifestazioni di interesse ai Comuni dove intendono intervenire, le amministrazioni organizzeranno incontri con operatori e i propri uffici. Una volta trovato l’accordo gli operatori invieranno alla Regione tutta la documentazione del progetto da avviare. In questo modo con una sola conferenza di servizi potranno essere approvati più progetti contemporaneamente e con un iter semplificato. Per le località verso cui gli operatori non hanno dimostrato invece interesse a intervenire, Bugli parla di un “percorso parallelo”.
“Si tratta – spiega – di fare tutti la propria parte per risolvere le criticità sul territorio e per questo ho chiesto agli operatori ancora collaborazione, mettendo a disposizione della Regione una progettualità di massima in grado di risolvere i nodi che rimarranno aperti anche dopo questi primi interventi. Ho chiesto insomma di conoscere i tipi di impianti, i costi e i tempi che potrebbero essere necessari per metterli in funzione, in modo da avere il quadro di quel che serve”. “La Regione – conclude l’assessore – farà a sua parte usando fondi del governo dell’ultima finanziaria o fon di propri”.