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Il teatro in piazza ad Anghiari: con Tovaglia a Quadri va in scena “Mattimonio”

Dal 10 al 19 agosto nel cortile del castello di Sorci ad Anghiari torna la cena con spettacolo in quattro portate per la XXIX edizione della manifestazione popolare che ogni anno fa il tutto esaurito

Dal 10 al 19 agosto torna nel cortile del castello di Sorci ad Anghiari (in provincia di Arezzo), la XXIX edizione di “Tovaglia a Quadri” la cena toscana con una storia da raccontare in quattro portate.

“Mattimonio” è il titolo delle spettacolo di quest’anno: il tema attraversato è la follia, o presunta tale, come affermano gli autori Paolo Pennacchini e Andrea Merendelli, che ne cura anche la regia. A interpretarlo come sempre scendono in piazza gli abitanti della Valtiberina.

Tra le caratteristiche salienti della manifestazione è la scelta di uno spettacolo sempre legato alla memoria civile della collettività, con storie locali che hanno però un respiro nazionale.

Quest’anno la storia che si è scelto di raccontare è quella dei matti, in occasione dei 100 anni dalla nascita di Franco Basaglia.

“Mattimonio”: una storia poetica e malinconica

“In questa estate 2024 – spiegano gli autori -, al Castello di Sorci si sposeranno, con rito religioso, due giovani.

Lui è un bravo ‘citto’ come si dice in quest’angolo di Toscana, lo sanno tutti. Lei non sembra una brava ‘citta’, lo dice qualcuno e lei non lo nasconde. Colei che appare come la contessina ereditaria del castello, è matta.

Ad Anghiari, quasi 100 anni fa, viveva una ragazza che si chiamava Adalgisa, il marito la rinchiuse nel manicomio di Arezzo perché era indomabile, per lui e per quella società giudicante.

Le vicende di queste due donne poetiche e malinconiche, libere ma ossessionate, si incrociano riportando in vita l’importanza di essere se stesse, della necessità di aprire le gabbie culturali e quelle fisiche, come il grande psichiatra Basaglia fece, aprendo tra mille critiche i manicomi”.

Gli autori di Tovaglia a Quadri con questo spettacolo hanno ritenuto “fondamentale raccogliere la sfida che, oggi più che mai, sembra rimanere in eredità dall’esperienza basagliana: rimuovere lo stigma sociale che ancora accompagna la malattia mentale riportando al centro della narrazione collettiva le storie di vita delle persone”.

Da qui il progetto realizzato insieme all’associazione Centro Franco Basaglia di Arezzo, di lanciare un progetto culturale, Normali mai, che faccia riemergere storie dimenticate e temi rimossi.

L’edizione 2024 di Tovaglia a Quadri, con Mattimonio, è perciò inserita nel programma degli eventi di Normali mai.

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