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Toscana verso la fase 3: il 90% dei nuovi casi sono asintomatici

L’analisi dell’Agenzia Regionale di Sanità scatta la fotografia sull’andamento della fase 2. La situazione è favorevole: nell’ultima settimana sono emerse solo 47 nuove diagnosi.

A un mese dalla riapertura del 4 maggio l’Agenzia Regionale di Sanità della Toscana scatta la fotografia sull’andamento della fase 2. La situazione nella nostra regione appare del tutto favorevole: nell’ultima settimana sono emerse complessivamente 47 nuove diagnosi: in media 6,5 al giorno.
Ad oggi inoltre sono stati effettuati quasi 170.000 test sierologici, più di quanti ne preveda la nuova indagine coordinata da Istat su di un campione di popolazione italiana che si è avviata 10 giorni fa.

Nonostante non stia emergendo un numero considerevole di nuove diagnosi, il sistema dei laboratori continua ad assicurare la media di 3.000 tamponi ogni giorno. Gli stati clinici dei nuovi casi sono sempre più spesso asintomatici (quasi il 90% nell’ultima settimana). I casi sono quindi intercettati facilmente, e tracciati in modo efficace i loro contatti.

Da oggi è stata riaperta in modo integrale la mobilità tra le regioni. I dati sono favorevoli per quasi tutte le regioni, anche secondo il sistema di monitoraggio voluto dal Ministero della salute e implementato da Istat. La curva italiana delle nuove diagnosi è però ancora pesantemente condizionata dalla curva epidemica della Lombardia (continua a rappresentare la metà delle diagnosi totali e nell’ultima settimana in un paio di occasioni è arrivata ad essere il 70%.). Questo secondo l’Ars Toscana richiede una certa attenzione su come si potrà muovere l’epidemia nei prossimi giorni.

 

timelapse coronavirus toscana
Per quanto riguarda invece la supposta minor carica virale del virus, un tema che nelle ultime settimane ha appassionato molto media e scienziati, l’Ars spiega che la perdita di virulenza non è al momento dimostrata in vitro o nell’animale da esperimento. Si può affermare con certezza però la continua e progressiva emersione di casi asintomatici o pauci sintomatici, che in Toscana anche in quest’ultima settimana supera il 90% dei casi.

Il dato della minor gravità dei casi (e non del virus) che i servizi territoriali e ospedalieri toscani stanno incontrando lo si desume anche dalla percentuale di utilizzo delle terapie intensive sui casi totali (compresi i deceduti e i guariti). In Toscana e in Italia la quota dei più gravi (identificati dai ricoveri in terapia intensiva sui casi totali) continua a scendere e ad oggi si assesta allo 0,2%.

Se non possiamo dire quindi che il virus sia meno aggressivo, possiamo sicuramente affermare che la quota di casi gravi diminuisce e che questo non è il mero risultato della percentuale dei nuovi casi che sta diminuendo.

“Al di là della numerosità dei casi, che potrà oscillare nei prossimi giorni grazie al maggiore movimento delle persone e alla totale riapertura avvenuta – spiega Fabio Voller coordinatore dell’Osservatorio di epidemiologia dell’Ars Toscana –tutti gli indicatori epidemiologici a nostra disposizione restituiscono una fotografica confortante rispetto alla diffusione dell’epidemia nella nostra regione. Ovviamente dobbiamo passare un messaggio di attenzione alla popolazione, soprattutto su elementi talvolta ancora presi poco in considerazione come il costante lavaggio delle mani (oltre all’utilizzo della mascherina in ambienti chiusi). Ora che la mobilità è stata ripristinata in tutta la penisola, serve continuare a monitorare l’eventuale emergere di nuovi focolai e di nuovi casi gravi, eventuali “sentinelle” di una nuova recrudescenza dell’infezione”.

casi clinici toscana

 

Tornando sull’andamento dell’epidemia, se non consideriamo il dato del 25 maggio, in Toscana sono 58 i giorni in cui il numero dei ricoverati per Covid-19 nei reparti dedicati scende, sono ormai poco più di 25 le persone adesso ricoverate in terapia intensiva (erano circa 300 all’inizio di aprile).

In Toscana la percentuale dei ricoveri è sempre stata piuttosto bassa rispetto alla casistica attiva: attualmente è poco più del 10% dei casi attualmente positivi, quintultima regione in Italia poco sopra al Veneto. In Toscana quindi secondo l’Ars si è probabilmente seguito maggiormente i pazienti sul territorio e solo la casistica più grave è stata quindi indirizzata verso il ricovero, con un maggiore utilizzo delle terapie intensive rispetto alle altre regioni

I guariti oggi sono quasi l’80% di tutta la casistica toscana che ha preso il virus. Le analisi condotte sui dati della piattaforma dei casi toscani mostrano che i tempi di guarigione sono molto più lunghi di quello che leggiamo in letteratura: la media è 35 giorni al di là degli stati clinici, e può arrivare ai 41 giorni sui casi clinici gravi. Tempi così lunghi di guarigione devono prospettare studi maggiormente approfonditi sull’infettività dei casi asintomatici.

Rispetto ai decessi, purtroppo al 2 giugno sono 1.053 le persone in Toscana la cui causa di morte è direttamente attribuibile a Covid-19. La numerosità media giornaliera si è abbassata nel corso delle settimane: 4 in media nell’ultima settimana, erano 25 alla fine di marzo.
Le analisi dell’Ars hanno mostrato come un uomo abbia oltre due volte il rischio di morire, una volta ammalatosi, rispetto a una donna. L’effetto dell’età è altrettanto forte, con un progressivo aumento del rischio per le classi d’età più elevate: già a partire dai 65 anni, rispetto alla classe d’età 60-64 anni, il rischio aumenta di almeno due volte e di fatto raddoppia al passaggio da una classe d’età all’altra.
Inoltre, a parità di età e genere, la probabilità di morire per un malato Covid-19 con pregresse patologie croniche è circa 3 volte quella di un malato di Covid-19 senza alcuna patologia: tra le patologie, i rischi maggiori si osservano tra i pazienti con patologie neurologiche, renali o respiratorie.

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